Calderoli e l’«orango» alla Kyenge
Fu critica politica? Gli atti al Senato

Gli atti relativi al procedimento penale a carico dell’ex ministro leghista Roberto Calderoli, accusato di diffamazione per aver paragonato l’ex ministro Cècilie Kyenge a un orango, saranno inviati al Senato.

Calderoli pronunciò quelle parola durante un comizio leghista a Treviglio. L’esponente del Carroccio - travolto da un polverone nazionale - si era scusato con l’ex ministro dell’Integrazione che aveva rinunciato alla querela. L’inchiesta era stata però aperta lo stesso d’ufficio per l’aggravante della discriminazione razziale.

Nell’udienza di martedì 30 settembre la difesa ha sollevato la questione dell’esercizio di critica della politica che è sancito dall’articolo 68 della Costituzione. Non essendo chiaro se le parole di Calderoli siano riconducibili o meno all’esercizio di critica, gli atti sono stati inviati al Senato che dovrà pronunciarsi entro 90 giorni. Il processo è stato aggiornato al 13 gennaio 2015.

© RIPRODUZIONE RISERVATA