Carne, la metà di noi ne consuma troppa
E tu ora cambierai abitudini? Il sondaggio

Troppa carne rossa sulla tavola degli italiani: il 56% dei connazionali la consuma infatti in media 3-4 volte a settimana, contro le 1-2 consigliate.

Un’abitudine la cui pericolosità è stata confermata ufficialmente dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha inserito appunto le carni rosse e quelle lavorate tra i prodotti a rischio cancro per l’uomo.

L’associazione tra consumo di carne rossa e maggior rischio di insorgenza del cancro è stata osservata per il tumore del colon-retto, ma un’associazione si è rilevata, avverte l’Oms, anche per il cancro del pancreas e della prostata. E proprio quello al colon è il tumore a maggior insorgenza tra gli italiani con quasi 55 mila diagnosi stimate per il 2013. Ma i risultati dello studio Oms vanno oltre: ogni porzione da 50 grammi di carne lavorata mangiata giornalmente, avvertono gli esperti, aumenta il rischio di tumore del colon-retto del 18%.

Gli oncologi ricordano come un’alimentazione sana sia sicuramente quella legata ai prodotti nostrani: «La decisione dell’Oms di inserire carni lavorate e carni rosse nella lista delle sostanze cancerogene è un invito a tornare alla dieta mediterranea» afferma il presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) Carmine Pinto, sottolineando che il rapporto «conferma che la presenza di conservanti o di prodotti di combustione in questi alimenti è legata ad alcuni tipi di tumore. Per quanto riguarda le carni rosse è una questione di modalità e di quantità, non esiste una “soglia di esposizione” oltre la quale ci si ammala».

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