E da Colognola una lettera per Gori
«Metta in pratica le promesse su Orio»

«Abito da sempre nel quartiere di Colognola dove sono nata 60 anni fa ma non avrei mai immaginato che questo quartiere negli anni sarebbe diventato un posto invivibile». Inizia così la lettera di una nostra lettrice esasperata dai continui sorvoli. E si rivolge a Gori: «Metta in pratica le sue promesse elettorali».

«Abito da sempre nel quartiere di Colognola dove sono nata 60 anni fa ma non avrei mai immaginato che questo quartiere negli anni sarebbe diventato un posto invivibile soprattutto nei mesi estivi a causa del sorvolo degli aerei a bassissima quota che non danno un attimo di tregua». Inizia così la lettera una nostra lettrice che racconta la sua vita di residente nel quartiere di Colognola.

«Non viene rispettato nessun orario né al mattino, né alla sera e in alcuni giorni della settimana ci sono partenze ogni due minuti. Io non ne posso più e come me molti abitanti di Colognola».

«Il nostro quartiere,con queste rotte, è stata massacrata. Tutto è iniziato con la giunta Bruni che ha deciso di penalizzare Colognola a beneficio di altri. La giunta Tentorio con il suo assessore Bandera, convinti che la rotta su Colognola fosse la soluzione migliore, hanno puntato sulla determinazione delle curve isofoniche declassando il quartiere da residenziale a Zona di rispetto. Ancora una volta i cittadini si sono dovuti battere per vie legali, a spese proprie, per annullare tale ingiusta decisione e far rispettare la legge».

La lettrice si rivolge al nuovo sindaco Giorgio Gori: «Lei quindi è perfettamente a conoscenza di questo problema, grave per la nostra comunità, e non vorrei che le promesse fatte in campagna elettorale, che tutti i quartieri di Bergamo devono essere “residenziali”, rimangano solo parole. Affinché le parole si concretizzino, devono seguire i fatti, concreti e tangibili per la nostra comunità. Noi cittadini siamo stanchi!»

«Ho sentito spesso in passato sia i politici che i dirigenti della Sacbo usare la parola “business” puntando il loro obiettivo con l’aumento dei voli e quindi aumento dei posti di lavoro così da mettere in contrapposizione noi cittadini che esigiamo il rispetto delle regole e la suddivisione dei voli su altri scali vicini - continua la lettera -. A questi signori desidero ricordare che a noi di Colognola la casa non l’hanno regalata, ma ci è stata venduta come residenziale quando l’aeroporto era in disuso, e tuttora paghiamo le tasse pur avendo subito un deprezzamento non indifferente dovuto non solo al crollo del mercato immobiliare ma soprattutto a causa del sorvolo degli aerei».

E determinata la donna conclude così la sua lettera a Gori: «Io non ho perso la speranza che Colognola possa ritornare ancora un quartiere vivibile e mi batterò per questo sperando che lei faccia altrettanto per tutelare gli interessi e la salute dei cittadini che rappresenta, ma soprattutto per evitare che la politica e la pubblica amministrazione sia sottomessa agli affari. Creare posti di lavoro non può in alcun modo essere fatto in sfregio alla legge».

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