Colonia abbandonata: da salvare
A Selvino ospitò i bambini ebrei

Varcare il cancello di Sciesopoli, la colonia che nel 1945-1948 ospitò 800 ragazzi ebrei, è come compiere un salto indietro nel tempo, un doppio salto perché sulla facciata c’è ora la scritta «O. P. Per l’assistenza climatica» che rimanda agli anni ’80, quando l’edificio ospitava ancora una colonia estiva.

Varcare il cancello di Sciesopoli, la colonia che nel 1945-1948 ospitò 800 ragazzi ebrei, è come compiere un salto indietro nel tempo, un doppio salto perché sulla facciata c’è ora la scritta «O. P. Per l’assistenza climatica» che rimanda agli anni ’80, quando l’edificio ospitava ancora una colonia estiva.

Se tornassimo a 70 anni fa, in una giornata di sole si potrebbero vedere giocare nel parco centinaia di bambini arrivati a Selvino per lenire le ferite fisiche e psicologiche dell’esperienza più terribile della loro vita, quella dei campi di concentramento nazisti.

Questi piccoli erano infatti ebrei sopravvissuti alla Shoah; per tre anni trovarono rifugio sull’altopiano, accolti dalla straordinaria generosità dei selvinesi. Sciesopoli è chiusa da decenni, oggi possiamo entrare per concessione della proprietà – l’Immobiliare Schiavo di Vallo della Lucania – e grazie alla disponibilità del Comune di Selvino. A farci da guida lo storico Marco Cavallarin, promotore della petizione per salvare la memoria di Sciesopoli, il vicesindaco Angelo Bertocchi e l’assessore alla Cultura Sara Grigis.

Una storia da salvare.

Leggi di più su L’Eco di Bergamo in edicola il 20 aprile

© RIPRODUZIONE RISERVATA