Commissione migranti, solo 2 al lavoro
E così per una pratica servono due anni

Un migrante, per vedere accolta o meno la sua richiesta di rifugiato, rischia di dover attendere due anni.

Tempi troppo lunghi, legati a una legge «sbagliata, che funzionava quando i migranti erano 10, 20 mila, ma oggi sono oltre 100 mila, c’è una grave responsabilità del Governo», dice Gregorio Fontana, parlamentare bergamasco di Forza Italia e membro della Commissione d’inchiesta sul fenomeno dei migranti.

L’onorevole è stato ospite inatteso alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Brescia (attiva da maggio, alla quale fanno riferimento Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova; sul suolo nazionale ce ne sono 40) dove si decide il destino degli immigrati che approdano sulle nostre coste.

Si è seduto nella sala di attesa, insieme ai migranti, e ha seguito alcuni colloqui, per verificare come si svolge quotidianamente il lavoro dei commissari. «Erano presenti solo due dei quattro commissari previsti, non per negligenza, ma perché obbligati a svolgere il lavoro ordinario nelle strutture di appartenenza. Inoltre, le condizioni in cui lavorano sono a dir poco precarie: uffici piccoli, senza aria condizionata, in un normale appartamento all’interno di un condominio alle porte della città. A loro va tutto il mio ringraziamento».

Il parlamentare azzurro denuncia dunque un problema strutturale: «In media ogni commissario riesce a incontrare 4 migranti al giorno».

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