Complici dei killer dei coniugi bresciani
Interrogati a Bergamo, non rispondono

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i due indiani arrestati mercoledì 26 agosto nell’ambito delle indagini per l’omicidio dei coniugi Seramondi a Brescia.

I due sono accusati di essere i complici dei killer, ovvero del pakistano Muhammad Adnan e l’indiano Sarbjit Singh, che viveva a Casazza. L’interrogatorio di garanzia si è tenuto stamattina nel carcere di Bergamo davanti al gip Bianca Maria Bianchi. I due indiani, dopo l’arresto, sono stati trasferiti nel carcere di Bergamo e non in quello di Brescia per evitare contatti con i due killer.

I due indiani bloccati a Robecco d’Oglio, nel Cremonese, e a Mairano, nella bassa Bresciana, hanno 43 e 29 anni. Sono i soggetti, stando alle indagini, che avrebbero partecipato all’organizzazione del duplice omicidio dei titolari della pizzeria da asporto da Frank, nella prima periferia di Brescia, uccisi dal concorrente del locale vicino, il pakistano Adnan, e dal suo complice, l’indiano Sarbjit Singh. I due erano stati arrestati domenica 16 agosto.

L’indiano arrestato in provincia di Brescia è accusato di concorso in omicidio plurimo premeditato, ricettazione e detenzione di arma, mentre il fermato a Cremona deve rispondere di ricettazione e detenzione di arma. Le contestazioni riguardanti l’arma sono relative al fucile a canne mozze usato per uccidere i coniugi bresciani e anche alla pistola, non ancora trovata, che gli stessi killer avrebbe utilizzato il primo luglio per ferire un dipendente albanese delle vittime, Corri Arben, raggiunto da alcuni colpi d’arma da fuoco mentre al volante della sua auto stava andando a lavorare.

L’indiano arrestato nel bresciano avrebbe dato ospitalità ai due assassini la notte prima dell’agguato mortale nel suo appartamento di Mairano. Avrebbe anche dovuto prendere parte all’omicidio al posto del connazionale Singh ma poche settimane prima avrebbe invece deciso di ritirarsi pur continuando a studiare il piano criminale. Tempo prima si era anche offerto di uccidere i titolari della pizzeria da Frank «per aiutare l’amico Adnan che non li sopporta perché vendono più del suo locale».

Lo stesso indiano avrebbe poi messo in contatto i killer con il connazionale residente nel Cremonese che aveva comprato il fucile a canne mozze risultato rubato. Fucile acquistato dal proprietario di un negozio di generi alimentari, sempre nel Cremonese e sempre di nazionalità indiana.

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