Con la crisi si taglia anche sugli animali
Meno spazio in casa per cani e gatti

Con la crisi si rinuncia a far spazio in casa per un animale. Calano, infatti, al 33% - secondo il Rapporto 2015 dell’Eurispes - gli italiani che hanno fatto posto a uno o più animali domestici.

Coloro che avevano scelto di adottare un animale erano stati il 41,7% nel 2012 e il 39,4% nel 2014. Insomma, non si rimpiazzano animali che muoiono e se ne adottano meno. La maggior parte dei padroni (81,9%) non spende più di 50 euro al mese per la cura del proprio «compagno»: quasi la metà, il 45,9% spende meno di 30 euro. Per la cura del proprio pet, solo 13,7% sostiene una spesa fra 51 e 100 euro e via via si assottiglia la percentuale di coloro che spendono di più.

Nelle case degli italiani prevalgono cani (63,1%) e gatti (41%), e a distanza, con uno scarto sotto la soglia dei dieci punti percentuali, seguono pesci e tartarughe (7,3%), uccelli (6,7%) e conigli (2,9%).

Fra le spese per gli animali domestici c’è innanzitutto l’alimentazione e, stando ai dati raccolti dall’Eurispes, per il 96,2% del campione degli intervistati non occorre spendere più di 100 euro al mese: il 47,4% spende meno di 30 euro, probabilmente ricorrendo a cibi e pietanze preparati in casa, il 34,8% spende da 30 a 50 euro e il 14% da 51 a 100 euro.

Per le cure veterinarie e i medicinali il 70,3% di chi ha un animale riesce a spendere, nell’arco di un anno, meno di 100 euro, seguito dal 19,5% di chi spende una cifra compresa tra 101 e 200 euro. Solo una minoranza spende di più: il 6,7% dai 200 ai 300 euro e il 3,5% va oltre.

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