Contributo statale «mascherato»:
alla Brebemi 300 milioni in 15 anni

Alla fine l’ha avuta vinta l’autostrada Brebemi-A35. Il Governo, attraverso la legge di stabilità 2015 recentemente approvata, ha infatti stanziato il contributo pubblico che la società concessionaria Brebemi spa aveva chiesto per riequilibrare il suo piano economico.

Contributo che aveva suscitato non poche polemiche anche fra lo stesso presidente della Regione Roberto Maroni, favorevole alla concessione, e il ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Maurizio Lupi il quale, solo pochi giorni fa, era sembrato contrario. Durante un conferenza stampa a Palazzo Lombardia aveva, infatti, evidenziato che i vertici della Brebemi spa si erano spesso vantati di essere riusciti a costruire l’autostrada solo con soldi privati: «Mentre ora ci chiedono un contributo pubblico» aveva detto.

Forse è proprio per mantenere un po’ sotto traccia la questione, e evitare il sollevarsi di nuovi polveroni, che il contributo alla società concessionaria è stato inserito, attraverso un emendamento, nella legge di stabilità 2015 con un nome tecnico che passa inosservato. Si chiama «Fondo interconnessione tratte autostradali» e ha una dotazione complessiva di 300 milioni di euro che verranno stanziati, 20 milioni di euro all’anno, dal 2017 al 2031.

Ad aver fatto emergere la notizia è stato una polemica innescata dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Enrico Brambilla. Quest’ultimo, durante la discussione per l’approvazione della legge regionale finanziaria 2015, ha duramente criticato la decisione della Regione di partecipare al riequilibrio del piano economico della Brebemi-A35 attraverso un contributo da 60 milioni da versare in tre anni, dal 2015 al 2017. Ad aggravare la questione, secondo Brambilla, è che i 60 milioni sono stati stanziati togliendoli dal fondo destinato all’edilizia sanitaria.

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