Controlli rafforzati anche a Orio
Ma in Italia il rischio Ebola è remoto

Ebola: la paura del virus che in Africa ha già fatto registrare 1.323 casi con 726 morti dall’inizio dell’epidemia lo scorso dicembre, di cui 57 solo negli ultimi 4 giorni, si allarga all’Occidente. Controlli rafforzati anche a Orio, ma il rischio è minimo.

Ebola: la paura del virus che in Africa ha già fatto registrare 1.323 casi con 726 morti dall’inizio dell’epidemia lo scorso dicembre, di cui 57 solo negli ultimi 4 giorni (i Paesi colpiti, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, sono a oggi Nigeria, Sierra Leone, Liberia e Guinea Conakry) si allarga all’Occidente.

E mentre in America si intensificano i controlli agli aeroporti con scali internazionali, a partire dal Jfk di New York, con la quarantena per i pazienti con eventuali sintomi del virus (che è mortale nel 90% dei casi), anche l’Unione europea alza l’allerta, con Gran Bretagna e Francia pronti a far partire sistemi di tutela delle frontiere aeree. Il ministero della Salute italiano avverte che non ci sono rischi per il nostro Paese, ma ha già dato disposizioni per rafforzare controlli alle frontiere aeree e navali.

E anche a Orio, come è stato spiegato dalla società di gestione dello scalo bergamasco, si sono tenuti, già nelle scorse settimane, incontri tra gli enti responsabili e i dirigenti della Sanità aerea. Orio al Serio non ha alcun volo diretto con le zone africane già colpite dal virus, ed è quindi remota la possibilità che un passeggero in transito arrivi a Orio già contagiato e con sintomi evidenti di Ebola,senza essere stato in precedenza fermato negli altri scali; ma è stato comunque deciso di avviare quello che in gergo tecnico si chiama «canale sanitario».

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