Corrente rubata al rondò di Orio
Manifestanti accusati di truffa

Il loro obiettivo era quello di sollevare una protesta contro lo Stato, non certamente di truffarlo. Invece tecnici provinciali, Digos e polizia provinciale avrebbero contestato ai manifestanti del presidio di Orio, i Patrioti del 9 dicembre, una truffa aggravata ai danni dello Stato.

Il loro obiettivo era quello di sollevare una protesta contro lo Stato, non certamente di truffarlo. Invece i tecnici provinciali, la Digos della questura di Bergamo e la polizia provinciale avrebbero contestato ai manifestanti del presidio di Orio, i Patrioti del 9 dicembre, una truffa aggravata ai danni dello Stato.

Secondo le prime indiscrezioni, pare infatti che i dimostranti si siano attaccati in modo abusivo, con un cavo lungo 70 metri, a una centralina Enel, situata presso una colonna dell’asse interurbano, a pochi passi dal presidio.

La protesta ha preso il via il 9 dicembre scorso, in contemporanea con quella dei Forconi siciliani: a distanza di 4 mesi, con varie vicissitudini, i manifestanti continuano a protestare contro lo Stato, incapace, a loro dire, di ascoltare i bisogni dei cittadini e responsabile della grave crisi economica.

La polizia provinciale non lascia trapelare dettagli, ma conferma che in corso ci sono accertamenti. I manifestanti, contattati telefonicamente, sono increduli: nessuno pare fosse a conoscenza di questo cavo.

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