Corsi e ricorsi della storia: gli australiani
ora scavano miniere in Bergamasca

C’erano anche i dirigenti della Energia Minerals, la società australiana che sta lavorando per la riapertura delle miniere di zinco tra Val Serina e Val del Riso, alla festa del minatore a Ca’ Pasì di Oltre il Colle, con la posa della statua di Santa Barbara.

Gli «Australiani» – come vengono chiamati gli imprenditori stranieri che hanno dimostrato interesse per lo sfruttamento delle risorse minerarie – hanno ripercorso a ritroso, per, un curioso destino della storia, il cammino fatto dai minatori della Val del Riso tra fine Ottocento e metà del Novecento, quando centinaia di migranti, nei momenti di crisi delle miniere bergamasche, cercarono lavoro nella patria dei canguri mettendo a frutto la loro esperienza lavorativa acquisita in patria.

Tra i tanti bergamaschi della Val del Riso trasferitisi in Australia, è rimasto celebre il caso di

Modesto Varischetti, di Gorno, un minatore allora di 32 anni, che ebbe salva la vita dopo che un nubifragio aveva invaso le gallerie della miniera dove era sceso per lavorare e dove rimase prigioniero per nove giorni.

Varischetti, padre di cinque figli, si era imbarcato a Genova con destinazione la miniera di Bonnievale, a nord di Coolgardie, nell’Australia occidentale. Era il 19 marzo del 1907 e Varischetti (soprannominato «Rossì» dai compaesani e «Charlie» dagli australiani) che sostituiva nel turno un collega indisposto, era entrato nella discenderia (tunnel per il trasporto del materiale).

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