Croce Verde, semaforo verde
«Q8 ha risolto il problema tessere»

La questione si è sbloccata grazie all’interessamento di un funzionario della compagnia petrolifera.

Semaforo verde da Q8 per la Croce Verde di Albino. La questione della mancata attivazione delle tessere carburante da parte della compagnia petrolifera si è risolto: «Già giovedì alle 17,30 il signor Natalucci, coordinatore del servizio di nostro interesse e in forza alla sede Q8 di Roma si è prodigato per la soluzione del problema» fanno sapere dalla Croce Verde. «Venerdì mattina la compagnia petrolifera ha contattato più volte la Croce Verde per informare degli sviluppi della situazione, rimarcando la disponibilità a risolvere il problema e garantendo altresì telefonicamente l’immediata attivazione delle tessere».

«Va dato atto e merito pertanto alla Q8 nella persona del signor Natalucci di essersi prodigato non solo a risolvere il problema nell’immediato, ma anche di voler approfondire i motivi che hanno portato a questo disguido, ascrivibili secondo Q8 a problemi di aggancio del sistema Rid, intrattenendosi in ufficio in un suo giorno di ferie, come comunicatoci dallo stesso. Gesto quest’ultimo sicuramente apprezzabile» concludono da Albino. Secondo Q8 difatti il problema non riguarda loro, bensì la banca della Croce verde, che non avrebbe autorizzato il cosiddetto Rid, ovvero il «rapporto interbancario diretto», fondamentale per questo genere di crediti. «Il cliente risulta aver sottoscritto il contratto il 18 giugno – fanno sapere da Q8 – e da quella data il suo Rid non era ancora stato attivato ed è in stato pendente perché la loro banca non ha mai risposto, respingendo il flusso. La mancata attivazione delle carte dipende quindi dalla banca, che non ha ancora autorizzato il mandato».

La Croce Verde di Albino - che ha sedi anche a Gazzaniga, Piario, Brusaporto e Romano, per una settantina di volontari - è passata recentemente da Shell a Q8: «Siamo una onlus e non possiamo usare i contanti, né anticipare soldi di tasca nostra – spiega la presidente Rosanna Guerini –, perché rischiamo controlli contro il riciclaggio. Finora ce la siamo cavata usando il bancomat dell’associazione e avvisando l’Agenzia delle entrate, ma parliamo di diecimila euro al mese di gasolio, non cifre da poco».

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