Dal placido lago alla guerra dei cieli
Gualeni-Balotta, scontro tra cislini

L’ambientalista, ex segretario regionale della Fit attacca Gualeni, ora sindaco di Castro, sull’Autorità di bacino del lago d’Iseo. E lui gli risponde ricordando quando voleva far vendere Sacbo a Sea: «Eri l’uccellino canterino di Fossa”.

E pensare che la discussione era cominciata sul placido lago e il futuro dell’Autorità di bacino di quello d’Iseo. Difesa da Mario Gualeni, già segretario provinciale della Cisl e ora sindaco nel suo buen retiro di Castro, e attaccata come ennesimo carrozzone da Dario Balotta. Ora presidente Legambiente Basso Sebino, ma in passato segretario regionale della Fit Cisl,quelle che si occupa di trasporti, per intenderci.

Sì, lo stesso Balotta che dopo aver lasciato l’incarico regionale si è buttato anima e corpo nell’ambientalismo, diventando uno dei nemici più acerrimi dello sviluppo di Orio al Serio, a suo dire senza regole. I maligni dicono che, essendosi trasferito in quel di Brescia (è cremonese di nascita) , gli starebbe molto a cuore lo sviluppo di Montichiari. Di certo ha fondato l’Onlit, l’Osservatorio nazionale liberalizzazione infrastrutture e trasporti, che dispensa pareri in quantità industriali. Qualcuno dice anche non richiesti.

Fatto sta che il Gualeni riceve le osservazioni di Balotta in merito all’Autorità di bacino, le legge, e parte all’attacco alzo zero. Sul lago? Noooo, alza molto il tiro e ricorda quando Balotta era il segretario regionale della Fit Cisl: «Faccio fatica a capire cosa vuoi dire nel tuo scritto abbastanza contorto, però capisco che devi in qualche modo giustificare il tuo ruolo. Io ricordo solo che quando eri segretario regionale sostenevi l’opportunità che la Sacbo di Bergamo (la società che gestisce l’aeroporto di Orio) cedesse la maggioranza delle azioni alla Sea di Milano per un discorso più generale riguardante il trasporto regionale».

Che c’azzecca, per dirla alla Di Pietro? Poco, ma serve a contestualizzare un attimo certe posizioni. Il viziaccio della memoria, insomma. «Io allora segretario generale della Cisl di Bergamo mi ero opposto con tutte le mie forze perchè ritenevo giusto che la maggioranza delle azioni dell’aeroporto di Orio restasse nelle mani dei bergamaschi». Di più: «Ti avevo accusato di essere “l’uccello canterino di Giorgio Fossa” allora presidente della Sea. Confermo anche oggi di avere visto giusto». Non c’eravamo tanto amati sui cieli, figuriamoci sul lago...

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