Delitto Maffi, svolta in Kenya
La polizia ferma il domestico

Gli inquirenti sarebbero sulle tracce di due altre persone irreperibili: l’ex guardiano ed un ospite della villa.

C’è una svolta nell’omicidio di Andrea Maffi, il 40enne di Villongo trovato morto nella mattinata di sabato 4 luglio nella sua villa di Watamu, in Kenia. La polizia avrebbe fermato il domestico che lavorava per la vittima: era stato lui a ritrovarne il corpo e a dare l’allarme. Non è ancora chiaro se l’uomo sia stato fermato perché ritenuto direttamente coinvolto nel delitto o perché a conoscenza di fatti utili all’indagine.

Parrebbe difatti che gli inquirenti siano sulle tracce di altre due persone, misteriosamente irreperibili dalla mattinata del ritrovamento del corpo del Maffi, che risiedeva da una quindicina d’anni in Kenia. Si tratterebbe dell’ex guardiano della villa e di un ospite che vi lavorava saltuariamente come cameriere. Intanto nella mattinata di martedì 7 luglio sono arrivat i in Kenia il fratello della vittima, Marco, il padre Antonio e una zia per il riconoscimento del loro congiunto, che potrebbe essere riportato in Italia già venerdì o sabato per le esequie. Tra mercoledì 8 e giovedì 9 luglio dovrebbe essere eseguita a Mombasa l’autopsia sulla salma.

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