Disabili e parcheggio dell’aeroporto
«Qui bisogna fare la maratona»

«Vorrei segnalare come sia difficile, per un portatore di handicap, potersi avvalere dei posti riservati all’interno del parcheggio scoperto dell’aeroporto».

Inizia così la lettera che la nostra lettrice Pinuccia ha inviato in redazione per raccontare coma funziona il parcheggio che si estende lungo tutta la struttura ingressi-uscite di Orio al Serio

«Soprattutto - scrive - è complicato uscire dall’area di sosta. Infatti, una volta preso il biglietto all’ingresso, può entrare e parcheggiare negli appositi spazi (sin qui nulla di strano). Peccato però che al momento di uscire si debba recare a circa 200 metri (presso la cassa “presidiata”) personalmente (chiedono infatti, giustamente, un documento) muniti del contrassegno regolamentare per poter “vidimare” il biglietto preso in precedenza all’ingresso».

Non è cosa da nulla, fa notare Pinuccia, per un disabile: una «piccola» maratona. «Riassumendo, bisogna percorre 200 metri per ben 2 volte, portare il contrassegno di diversamente abile, lasciando la vettura negli spazi riservati senza aver esposto l’autorizzazione».

«Forse - conclude - si dovrebbe pensare di più alle difficoltà che alcune persone, non per scelta, hanno. E non voglio entrare in merito alla maleducazione che ho riscontrato nell’addetto alla cassa, che alla mia richiesta di chiarimenti su come avrei dovuto fare avendo il permesso esposto sull’auto. Risposta: “beh paghi”».

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