Due bergamaschi in barca a vela
scortano la Concordia e i delfini

È grande come un puntino, davanti al «cetaceo meccanico», che ferito a un fianco, in queste ore risale il Mediterraneo. Grande come un pesce rosso, vista a fianco del relitto della Costa Concordia, ma entrata nella storia.

È grande come un puntino, davanti al «cetaceo meccanico», che ferito a un fianco, in queste ore risale il Mediterraneo. Grande come un pesce rosso, vista a fianco del relitto della Costa Concordia, ma entrata nella storia, fra i mezzi che hanno scortato la nave da crociera nel suo ultimo viaggio, direzione Genova.

È la barca a vela da diporto Kidan, di proprietà del bergamasco Andrea Maiorino, che insieme allo skipper (anche lui bergamasco) Luca Arnoldi e a un gruppo di biologi, fa parte di quel convoglio di navi impegnate nell’operazione Concordia. La Kidan, unica barca a vela a far parte di questo ristretto gruppo di imbarcazioni, da mercoledì segue la rotta tracciata per Genova, con un compito speciale: oltre che a seguire il cetaceo meccanico, sta monitorando delfini e balene che popolano questa parte di mare, «che è il santuario dei cetacei» spiega Maiorino.

A bordo di Kidan ci sono tutte le attrezzature di ultima generazione per intercettare i mammiferi del mare. Ma gli occhi dell’equipaggio sono fissi sul relitto, mentre procede lentamente a meno di due nodi, accompagnata «da tanti delfini, che di notte si avvicinano alla nostra barca, riusciamo a sentirli respirare».

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