Ecco come si è propagato il terremoto
Il video dell’Istituto nazionale di Geofisica

Una macchia blu indica che il suolo si sta spostando velocemente verso il basso e quella rossa corrisponde al movimento del suolo verso l’alto; entrambe si espandono rapidamente in anelli concentrici, fino a disegnare una sorta di bersaglio sull’Italia centrale, nella zona compresa tra le province di Rieti, L’Aquila, Perugia, Ascoli Piceno e Teramo.

È la prima animazione che ricostruisce la propagazione delle onde sismiche generate dal terremoto di magnitudo 6.0 che il 24 agosto ha colpito la zona di Rieti. L’ha realizzata l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Ogni secondo dell’animazione rappresenta un secondo in tempo reale e velocità e ampiezza delle onde sismiche dipendono dalle caratteristiche della sorgente, dalle caratteristiche del suolo che attraversano.

Dall’animazione è evidente che le ondesismiche non si propagano in maniera uniforme nello spazio e, di conseguenza, punti che si trovano alla stessa distanza dall’epicentro risentono del terremoto in maniera completamente diversa.

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