Energia, attenti ai cambi di contratto:
«Né obbligatori né, spesso, vantaggiosi»

Adiconsum lancia l’allarme: «Con al petto tanto di cartellino indicante “Enel”, con metodi niente affatto corretti, alcuni venditori cercano di far passare gli utenti dal mercato tutelato al mercato libero».

«Non bastano quelli che vanno in giro a vendere gli aggeggi per rilevare le fughe di gas, assolutamente non obbligatori - scrive Eddy Locati, presidente di Adiconsum Bergamo -: in questi giorni girano per la provincia diversi giovani a caccia di contratti».

«Siamo alle prese con l’ennesimo tentativo di circonvenzione ai danni dei consumatori bergamaschi, soprattutto quelli più deboli». Ma, in questo caso, gli aspetti interessanti sono di più. «Quello che è grave è che, in effetti, molti di loro fanno parte di società che hanno avuto da Enel Energia questo mandato, ovviamente non gratis. Ricordiamo che Enel Energia si è dotata di un “sales code”, cioè di un codice di vendita, fissando delle regole ben precise, proprio per regolare le modalità attraverso le quali i partner contattano i clienti».

In particolare - scrive Adiconsum - nel codice si dice, nella parte dedicata agli obblighi, che il personale deve mantenere, nei rapporti con il cliente, un atteggiamento rigorosamente rispettoso della dignità e della libertà della persona, con particolare attenzione ai soggetti da considerarsi socialmente «vulnerabili», per «debolezza» informativa e fascia d’età.

E deve esporre al cliente, in modo trasparente, le regole del mercato libero, in particolare evidenziando al cliente che è ancora servito in regime di tutela che la conclusione di un contratto di fornitura nell’ambito del mercato libero comporta l’uscita dal regime di tutela e la conseguente applicazione di condizioni economiche e contrattuali diverse da quelle stabilite dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas; deve descrivere al cliente in modo chiaro ed inequivocabile le condizioni economiche e contrattuali dell’offerta, e assicurare la riconoscibilità del personale commerciale.

«Tutto questo purtroppo il più delle volte non avviene – sottolinea Locati -. Ecco perché, mentre chiediamo a Enel energia di essere più assidua e convincente nel pretendere il rispetto del “sales code”, a cominciare dai cartellini che questi venditori portano al petto e indicano una appartenenza a Enel del tutto fuori luogo, ci sentiamo di invitare i consumatori a stare attenti, a non firmare nulla senza prima aver verificato bene quanto proposto, a comunicarci tempestivamente situazioni del genere e a denunciare alle autorità eventuali comportamenti scorretti».

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