Esplosione a bordo, bergamasco
evita strage nei cieli della Somalia - Video

Protagonista Riccardo Bonaldi, 24 anni di Bergamo, primo ufficiale di un volo da Mogadiscio e Gibuti.

Un’esplosione circa sette minuti dopo il decollo e lui era all’interno del velivolo, nella cabina di pilotaggio, primo ufficiale del volo che da Mogadiscio martedì mattina 2 febbraio avrebbe dovuto raggiungere Gibuti. Riccardo Bonaldi, 24 anni di Bergamo, residente a Longuelo, ha vissuto e gestito tutte le fasi concitate di questo volo D3159 che poteva trasformarsi in una vera e propria tragedia. Pochi minuti dopo che l’Airbus A321 della compagnia somala Daallo Airlines - ma su tratta gestita dalla compagnia greca Hermes - ha lasciato la pista dell’aeroporto somalo Aden Adde, si è verificata nella carlinga una forte deflagrazione.

I primi a riferire la notizia sono stati alcuni siti internazionali, tra cui horseedmedia.net, portale somalo. Tre dei 74 passeggeri presenti sul volo sono rimasti feriti, uno è in gravi condizioni, e fonti online raccontano la drammatica immagine di un corpo carbonizzato precipitare. Un terribile incidente che poteva essere ancora più tragico: l’aereo non era ancora ad alta quota e questo ha permesso che il livello di pressurizzazione fosse ancora basso. Immediata la decisione del comandante e di Riccardo Bonaldi di riportare a terra il velivolo con un atterraggio di emergenza, sempre a Mogadiscio dove era partito alle 11,20 del mattino.

Il giovane bergamasco, contattato via cellulare, non ha voluto rilasciare dichiarazioni: le forze dell’ordine di Mogadiscio stanno indagando sull’incidente e ogni dettaglio del volo, dalla deflagrazione all’atterraggio d’emergenza, sono sotto il totale riserbo.

Ci si interroga ora sulla causa dell’esplosione: se le prime notizie circolate online parlavano di una possibile bomba che un passeggero potrebbe aver introdotto all’interno del velivolo, categoriche le dichiarazioni del ministro dei Trasporti somalo Ali Jama Jangeli che ha parlato invece di «un problema tecnico». Nel filmato che pubblichiamo si nota come i passeggeri siano stati spostati nella parte posteriore dell’aeromobile, tutti muniti di maschere per l’ossigeno.

Insomma un atterraggio della paura, con i genitori di Riccardo Bonaldi che non vedono l’ora di riabbracciare il ragazzo: «Lo abbiamo sentito per pochi secondi, la comunicazione andava e veniva, poi qualche messaggio in whatsapp: ci è parso molto tranquillo. Lui e il pilota hanno fatto un lavoro eccezionale».

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