Expo, due settimane alla chiusura
10 cose da vedere last minute - video

È iniziata la penultima settimana di Expo 2015, che chiuderà il 31 ottobre. Se non ci siete ancora stati, ecco una selezione di 10 padiglioni da vedere. Se invece ci siete già stati e c’è qualcosa che vi è piaciuto particolarmente, continuate l’elenco commentando l’articolo.

1. Il padiglione Zero
Curato da Davide Rampello e progettato da Michele De Lucchi, il Padiglione Zero introduce la visita del Sito Espositivo di Expo Milano 2015. Quanto l’uomo ha prodotto dalla sua comparsa sulla Terra fino a oggi, le trasformazioni del paesaggio naturale, la cultura e i rituali del consumo, sono il punto di partenza per qualsiasi progetto futuro. Il Padiglione Zero è il luogo in cui raccontare questo straordinario percorso con un linguaggio emotivo e immediato.

2. Il padiglione dell’Austria
È un bosco. Entrando si percepisce il cambio di temperatura: ci sono circa 5 gradi in meno rispetto all’esterno grazie al naturale effetto rinfrescante delle piante, che producono 62,5 chilogrammi di ossigeno all’ora.

3. Il padiglione del Regno Unito
Bello da vedere, con i suoi 170 mila pezzi diversi che sono stati trasportati dal Regno Unito in Italia separatamente, per poi essere assemblati a Expo. Si possono fare moltissime foto e propone una soluzione di abitazione sostenibile per il futuro ispirandosi agli alveari. Varcato il cancello del padiglione si attraversa un piccolo frutteto, poi il prato della campagna inglese, infine si entra nell’alveare. È il viaggio di un’ape, in particolare delle api di un alveare di Nottingham, riprodotto dalla bellissima struttura. Da dentro si sente un ronzio, è il suono in diretta dalla cittadina inglese.

4. Il padiglione della Svizzera
Nella sua personale riflessione sul Tema di Expo Milano 2015 Nutrire il pianeta, energia per la vita la Svizzera, primo Paese ad aver aderito a Expo Milano 2015, riflette sulla scarsità delle risorse alimentari nel mondo e mostra l’altra faccia dell’abbondanza. Il suo padiglione è costituito da quattro torri colme di generi alimentari locali dai quali il visitatore potrà attingere. Ma c’è un limite alle risorse disponibili… superarlo significa privare gli altri visitatori delle stesse possibilità.

5. Il padiglione del Marocco
È basato sull’olfatto e sulla percezione da parte dei visitatori della temperatura – freschissima all’ingresso, dedicato alla parte Mediterranea, caldissima all’uscita, dedicata al Grande Sud del paese – e ha installazioni molto scenografiche.

6. Il padiglione del Giappone
Non è proprio da «last minute» perché ha fatto parlare di sé anche per le lunghe code all’ingresso, ma merita di essere visto. È infatti uno dei padiglioni che ha avuto più successo e tra i più tecnologici dell’Esposizione. Con la sua partecipazione a Expo il Giappone vuole proporre la propria cultura alimentare come esempio di nutrimento sano, sostenibile ed equilibrato, nonché come modello per alleviare i problemi mondiali relativi alla fame e all’ecologia. Allo stesso tempo, è la giusta occasione per rilanciare l’immagine del Paese dopo il terremoto del 2011, favorendo il turismo e le opportunità di business. Le parole chiave attorno alle quali si snoda l’intervento giapponese sono essenzialmente due: Salute e Edutainment, ossia educare divertendo.

7. Il padiglione della Corea del Sud
È incentrato sulle nostre abitudini alimentari sbagliate – all’ingresso si possono vedere installazioni dedicate all’obesità e all’eccessivo consumo di cibo in scatola – e ha una parete ricoperta dai nomi dei piatti più famosi del mondo. Ci sono due robot che mostrano su due schermi verdure e alimenti sani, che dovremmo consumare per stare bene.

8. Il padiglione del Brasile
La rete del Brasile è ormai diventata celebre ed è una delle installazioni più apprezzate da bambini e adulti. La passeggiata sulla rete sospesa sopra alle piante tipiche brasiliane simboleggia in teoria la varietà di tradizioni, paesaggi, culture e cibi che caratterizza il Paese.

9. Il padiglione dell’Angola
il Padiglione dell’Angola si caratterizza per la forma stilizzata di un baobab africano posta al centro della struttura. L’altro aspetto caratteristico che merita la visita sono gli spazi verdi coltivati con piante, ortaggi e frutta tipiche del Paese. Un vero e proprio viaggio attraverso il cibo angolano, per capire come i suoi prodotti sono e potranno essere utilizzati dalle future generazioni per raggiungere stili di vita più sani e sostenibili. Dalla terrazza, la più alta di Expo, da dove si può ammirare il Decumano dall’alto.

10. Il padiglione degli Emirati Arabi Uniti
Terra, cibo, energia e acqua sono i temi che il padiglione degli Emirati Arabi ha sposato per presentarsi a Expo e che ogni giorno attirano centinaia di visitatori disposti a mettersi in fila anche per cinque, sei ore. Il padiglione - disegnato dall’archistar Norman Foster - è a forma di dune di sabbia verticali dove lo spettacolo «Family Tree» racconta la storia di Sara, una bambina che vuole educare i visitatori ad avere rispetto per il pianeta. Attraverso le sfide del presente come quella del cambiamento climatico.

Ma soprattutto un consiglio: non perdete il meraviglioso spettacolo dell’Albero della vita. Nell’attesa di una sua prossima ubicazione, godetevi lo splendido gioco di luci e suoni.

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