Expo, numeri ufficiali: costato 2,2 miliardi
Il patrimonio netto è stato di 23 milioni

I numeri ufficiali di Expo non placano le polemiche, ma per la prima volta la società li presenta in termini ufficiali e definitivi. Expo Milano da quando è nata (l’1 dicembre 2008) a quando ha chiuso i battenti, il 31 dicembre 2015, è costata esattamente 2.254,7 milioni di euro.

È stata messa in liquidazione per 2.285,4 milioni e ha chiuso con un patrimonio netto pari 30,7 milioni. Considerando però i 7,7 milioni per la gestione fino al 18 febbraio 2016, data della sua messa in liquidazione, il patrimonio netto è stato di 23 milioni di euro. Sono questi i dati più rilevanti contenuti nel rendiconto di esercizio reso noto giovedì 12 maggio sul sito della società.

Sono dati ufficiali, firmati a bilancio pochi giorni fa dall’ex commissario, Giuseppe Sala. Nei cui confronti, tuttavia, non si placano le polemiche elettorali. A Milano c’è addirittura chi all’interno di Lega, Cinque Stelle e Radicali arriva a sostenere che Sala, proprio per aver firmato atti ufficiali nelle sue vesti di ex commissario unico di Expo, non sarebbe candidabile a sindaco. I Radicali e il Movimento Cinque Stelle hanno annunciato al riguardo ricorso al Tar. «Se vogliamo essere precisi ho firmato anche il bilancio pochi giorni fa - ha replicato lui -. E nessuno ha avuto nulla da dire, sono atti formali che si fanno. Siamo ormai alle accuse surreali».

Il bilancio firmato da Sala, e che dovrà ora essere approvato dall’assemblea, prevede questi numeri: contributi pubblici per 1.258,7 milioni; ricavi gestionali per 944 milioni; 168,9 milioni di altri ricavi. Dalla vendita dei biglietti Expo ha ricavato 421 milioni, dalle sponsorizzazioni 353 milioni, 19 dall’affitto degli spazi ai Paesi partecipanti. Le concessioni di spazi e servizi di Padiglione Italia hanno generato ricavi per 29 milioni di euro, le royalties sul cibo e il merchandising a 27,8 milioni.

Numeri messi nero su bianco sul sito della società, ma che non sono comunque sufficienti a placare le polemiche, alimentate dal clima elettorale che a Milano vede Giuseppe Sala candidato del centrosinistra contrapposto al candidato del centrodestra Stefano Parisi. Il quale non ha gradito di non essere stato invitato all’evento «Expo, un anno dopo» organizzato al Piccolo Teatro dal Ministero delle Politiche Agricole.

«Si parla di post Expo, sarebbe utile il confronto» ha evidenziato. Anche per questo Giuseppe Sala, presente all’evento, ha evitato di intervenire dal palco. Sul quale è invece salito il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, per rilanciare Expo come un esempio di collaborazione pubblico-privato unico in Italia, che deve proseguire nel progetto Human Technopole.

«L’anno prossimo l’Italia organizzerà il G7 - ha detto - e credo che Milano debba essere candidata a ospitare quello della Ricerca e della Scienza. Ci sono delle eredità della Carta di Milano che stanno diventando fatti per il Paese. Gli impegni presi con la Carta oggi fanno parte degli Obiettivi del Millennio Onu e di Cop 21».

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