Fallisce compagnia viaggi on line
140 mila turisti restano... a casa

Chissà se ci sono anche dei bergamaschi che sono rimasti a terra in quella che sembra il maxi-fallimento dell’estate 2016. Low cost Travel Group ha chiuso i battenti e ha lasciato a terra, anzi a casa, oltre 140 mila turisti.

Il player turistico, nato in Gran Bretagna nel 2004 come agenzia online con il nome di lowcostholidays.it, ha annunciato la cessazione delle operazioni per le seguenti aziende e marchi: Lowcosttravelgroup Limited, Lowcostholidays Spain S.L., Hoteling.com (parte di Lowcostholidays Spain S.L.) e e Lowcostbeds.com A.G.

Una doccia gelata per 110 mila turisti, molti dei quali italiani. Per quanto riguarda Lowcostholidays.com sul sito del gruppo Lctg si specifica che, per i clienti già in vacanza e in possesso di un pacchetto volo più hotel, il biglietto aereo resta valido mentre invece potrà essere chiesto loro di pagare in loco i servizi a terra, ossia gli hotel, i trasferimenti e servizi accessori quali i parcheggi.

Come fare? I clienti devono verificare se la loro assicurazione di viaggio copre questi costi, altrimenti dovranno inoltrare istanza di rimborso direttamente al Governo delle isole Baleari, dal momento che l’agenzia ha sede a Palma. Analoga la procedura per i clienti che hanno prenotato il solo soggiorno alberghiero. In questo caso, qualora debbano pagare i servizi a terra, potranno chiedere il rimborso alla propria assicurazione di viaggio, o al provider della carta di credito. Il gruppo consiglia ai propri clienti di conservare tutte le ricevute delle spese e registrare il proprio reclamo scrivendo a [email protected].

Sul sito del gruppo si elencano anche le modalità di richiesta di rimborso per gli altri brand quali ad esempio Hoteling.com e Lowcostbeds. Secondo le fonti di stampa internazionali sono 27 mila i clienti del gruppo già in vacanza, la maggior parte nelle Baleari, mentre altri 140mila sarebbero in partenza nei prossimi giorni.

«Quanto si sta verificando in questi giorni – dichiara Maria Pisanò, direttore del Centro Europeo Consumatori Italia - rende sempre più stringente la necessità di avviare un serio e costruttivo dialogo con l’industria di settore e gli altri soggetti interessati per garantire un’adeguata protezione dei consumatori in caso di insolvenza dell’organizzatore o del fornitore del servizio soprattutto ora che è stato abrogato il Fondo di Garanzia».

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