Fara, Il parcheggio mai costruito
E un buco di venti milioni di euro

«Voglia di raccontare? Proprio poca». Andreas Sailer, direttore dei lavori, all’epoca in cui il cantiere per il parcheggio all’ex parco faunistico si accartocciò sotto il peso di una gigantesca frana, non si lascia andare a grandi dichiarazioni.

Come dargli torto. Doveva essere il progetto capace di liberare le piazze del centro storico dalle auto grazie a 460 posti sotterranei, è diventato il «buco nero» di Città Alta. Un buco di degrado (basta un occhio alle attuali condizioni del cantiere per rendersene conto) capace di mangiarsi anche milioni di euro.

A conti fatti, tra intervento per la messa in sicurezza, extracosti e mancati incassi, si parla di almeno venti milioni di euro. Per la messa in sicurezza dell’opera si è passati da 12 milioni a 15, con il nuovo progetto. Più un altro milione - ma secondo l’associazione culturale Micromega sarebbero almeno il triplo - legato ai ricavi dei parcometri sulle Mura (200 stalli) per il momento «congelati» nelle casse di Bergamo Parcheggi, la società cui è stata affidata la realizzazione del silo in project financing e alla quale partecipano oltre a Parcheggi Italia Spa, anche Atb Mobilità e le imprese Cavalleri, Locatelli e Cividini.

Nella convenzione stava scritto che gli introiti ottenuti da una parte (coi parchimetri appunto) avrebbero dovuto sostenere in qualche misura l’investimento dall’altra (ovvero la costruzione del parcheggio), ma il crollo del 30 dicembre 2008 ha fatto saltare l’equazione, troncandola alla sua prima componente e cioè agli incassi sulle Mura. Totale dell’operazione? Diciamo che, alla fine, attorno all’opera gireranno una ventina di milioni di euro. Di questi, per il momento, solo un terzo - a seconda delle «campane» - rappresentano i costi effettivamente sopportati dalla comunità, in quanto i ricavi dei parcometri sulle Mura rappresentano risorse bloccate ed evidentemente sottratte ad altre destinazioni.

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