Gli chef ad Astino. È possibile
Parola di Gualtiero Marchesi

«Come mille? Quest’anno i corsisti ad Alma sono quasi il doppio», parola di Gualtiero Marchesi. Il più celebre tra i cuochi italiani conferma dunque che «il successo è davvero clamoroso». E perché non replicare il modello ad Astino?

«Come mille? Quest’anno i corsisti ad Alma sono quasi il doppio», parola di Gualtiero Marchesi. Il più celebre tra i cuochi italiani, designato sin dalla sua apertura Rettore della Scuola internazionale di cucina italiana che ha sede a Colorno, in provincia di Parma, conferma dunque che «il successo è davvero clamoroso, oltre ogni aspettativa». «A tal punto - ribadisce Andrea Grignaffini, giornalista enogastronomo consulente dell'istituto - che ci aspettavamo che a qualcuno venisse in mente di replicare il modello altrove».

Quel qualcuno, come i lettori certamente sapranno, è Giorgio Gori, candidato sindaco di Bergamo per il centrosinistra.

La proposta di adibire il monastero di Astino a una scuola di cucina ed ospitalità potrebbe non essere dunque una boutade elettorale ma, se non ancora un progetto vero e proprio, almeno un’idea sostenibile e ad alto impatto territoriale.

«Il piccolo borgo di Colorno - dice ancora Grignaffini - è rinato dopo l’apertura di Alma. E non solo: il successo della scuola ha avuto ripercussioni positive su tutto il circondario». Aggiungiamoci che Astino, rispetto a Colorno, può contare su due fattori molto importanti: la vicinanza dell’aeroporto di Orio al Serio e la concentricità rispetto alla Lombardia, con Milano alle porte. Anche le caratteristiche architettoniche del monastero, a detta degli esperti, sono ideali per installare ciò che serve per garantire una didattica ottimale e gli spazi necessari per i servizi e l’ospitality.

E che dire del trasferimento della cantina che Luigi Veronelli ha raccolto durante la sua lunga permanenza in via Sudorno? Astino era proprio lì sotto, e il noto filosofo-scrittore-giornalista ha sempre auspicato che il monastero potesse tornare a rivivere.

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