Gori e lo stop in aula allo «Ius soli»
«Dispiaciuto, resta priorità per Pd»

Il sindaco a Milano presenta la campagna «Ero straniero» insieme alla Bonino e a Pisapia.

«Sono dispiaciuto di leggere che si pensa di non poter andare avanti con lo ius soli perché mancano i voti in Parlamento»: lo ha detto il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, sottolineando che lo ius soli «deve restare un impegno prioritario per il nostro partito». Gori ha poi sottolineato la vicinanza della battaglia per lo ius soli alla campagna «Ero straniero», che sostiene la legge di iniziativa popolare che mira a superare la Bossi-Fini e che il sindaco Gori ha presentato a Milano insieme tra gli altri a Emma Bonino e Giuliano Pisapia. «Dobbiamo far capire quanto il tema sia diverso da quello dei profughi».

«Non dipende solo da me, ho dato la disponibilità a tutte le forze politiche, anche a sinistra del Pd, a fare le primarie ma ho letto che ci sono opinioni diverse»: così Gori ha risposto a una domanda su quando si potrebbero tenere le primarie del centrosinistra per il candidato alla presidenza della Regione Lombardia. «Ci sono anche altri modi per unirsi in modo saldo ma la mia disponibilità rimane». Nella sua esperienza politica da candidato a primo cittadino di Bergamo Gori ha visto che «le primarie servono per allargare e conoscere», ma per quanto riguarda la Regione «non è scontato che sia lo stesso su un territorio esteso».

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