Il figlio muore scalando il Cervino
La mamma discute la tesi per lui

Una bellissima storia di amore tra madre e figlio: «Per me è normale essere qui oggi al suo posto».

«Era la cosa più naturale, giusta e normale da fare. Sono molto stupita da tutta questa attenzione». Così Cristina Giordana, mamma di Luca, il giovane cuneese morto lo scorso 8 luglio in un incidente di montagna sul Cervino. Il ragazzo aveva appena consegnato la tesi di laurea in Biologia e questa mattina la madre si è presentata al suo posto per discuterla. Tra le mani un attestato di laurea, del valore simbolico, con il nome del figlio e la sua tesi, un trattato sugli effetti del succo di barbabietola sulla prestazione sportiva ad alta quota.

«Con mio figlio ho sempre condiviso tutte le passioni, dalla montagna a quella per lo studio, in un perfetto legame intellettuale. Per me è normale essere qui oggi al suo posto», aggiunge la donna, quasi a voler chiudere un cerchio. La laurea «è l’unico titolo di studio che non ho e, forse, c’era un motivo - racconta ancora la donna fuori dalla facoltà di Biologia a Torino -, che la tesi di laurea doveva essere quella di Luca...». Grande la commozione di amici e parenti presenti alla discussione, dopo la quale Luca sognava di scalare gli 8 mila del Dhaulagiri, in Nepal. «Il Dhaulagiri adesso è troppo basso - sorride Cristina - ora è andato molto più su».

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