Il governo premia la virtuosa Bergamo
Il Comune può spendere otto milioni

La manovra del governo premia la virtuosa Bergamo. Ieri in commissione Bilancio alla Camera è iniziato l’iter di discussione della Legge di stabilità, il cui impatto per Palazzo Frizzoni è positivo.

Tra tagli previsti e sblocco del Patto, il saldo segna un più 4,5 milioni circa per l’amministrazione di Bergamo. Anche se vista dal Comune è una manovra da carota e bastone: «Ci premia con una mano e ci bastona con l’altra» dice senza mezzi termini l’assessore al Bilancio Sergio Gandi.

Gli effetti della nuova legge sui conti comunali dei capoluoghi di provincia sono stimati in uno studio realizzato dal Sole 24Ore con il Centro studio ReAl sintesi. Se da un lato il governo ha previsto per il 2015 tagli aggiuntivi per complessivi 1,5 miliardi (1,2 legati alla nuova legge, il resto alle precedenti spending review), dall’altro ha stimato un allentamento sul Patto di stabilità che viene «ridotto» di tre miliardi di euro in vista di un suo definitivo superamento. Per Bergamo questo si traduce in 3,5 milioni di nuovi tagli e in circa 8 milioni in più che la Giunta Gori potrà spendere in investimenti rispetto ai precedenti vincoli di finanza pubblica.

La graduatoria generale vede in cima i Comuni più penalizzati dalle nuove regole sulla contabilità che impone alle amministrazioni di congelare in un fondo una quota di risorse proporzionale alle mancate riscossioni degli ultimi cinque anni: Reggio Calabria, Milano, Cosenza, Lecce e Roma - dove la riscossione zoppica - sono i peggiori.

Bergamo da questo punto di vista (e con altre città come Siena, Pavia, Bologna e Modena) si è dimostrata negli anni virtuosissima: il dato di riscossione è dell’85 per cento, meglio fanno solo a Reggio Emilia e Bolzano. Questo si traduce, stando alle previsioni del Sole 24Ore, in zero soldi da accantonare nel fondo crediti «paracadute».

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