«Il latte italiano rischia l’estinzione»
Allevatori, scatta la marcia su Milano

Venerdì 6 febbraio dalle 9,30, in piazza Affari a Milano, gli allevatori bergamaschi e colleghi di tutta la Lombardia daranno vita a un presidio davanti alla Borsa.

Obiettivo: manifestare ai consumatori che con il crollo dei prezzi alla stalla «si rischia l’estinzione del latte italiano per fare posto, come vogliono le industrie, a quello importato dall’estero». «Vivremo pubblicamente “un giorno da allevatore” – sottolinea il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio – per dimostrare il prezioso lavoro che tutti i giorni i nostri produttori svolgono per garantire latte fresco e formaggi Made in Italy di grande qualità oltre che per mantenere gli equilibri ambientali dei nostri territori, dalle pianure divorate dal cemento alle montagne a rischio abbandono».

Una manifestazione che vedrà anche i bambini al fianco degli allevatori: i più piccoli potranno anche fare pratica di mungitura su due mucche finte a dimensioni naturali che verranno sistemate vicino alla prima vera stalla all’aperto. «Oggi la nostra zootecnia sta vivendo una delle pagine più nere della sua storia – prosegue Brivio – e il vero latte italiano è seriamente a rischio così come è in bilico il futuro di migliaia di famiglie. La tensione che si avverte tra i nostri associati è veramente alta. Venerdì le nostre campagne si svuoteranno perché i produttori sono allo stremo e a Milano faranno sentire la loro voce con grande forza. Saranno con noi e condivideranno la nostra battaglia molti sindaci, rappresentati delle istituzioni territoriali ed esponenti politici».

Alla manifestazione di Milano, che avverrà in contemporanea con altre piazze d’Italia (Roma, Venezia, Torino, Bari, Udine, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Cosenza e Palermo solo per citarne alcune), hanno già assicurato la loro presenza, fra gli altri, il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni e l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava.

«Siamo un pezzo di questo Paese, contribuiamo alla sua crescita e al suo sviluppo e crediamo di meritare il rispetto che si deve a chi lavora e si impegna per il bene della propria famiglia e della società. Quel rispetto che le industrie mostrano di non voler riconoscere cercando di pagare il latte pochi spiccioli dicendo che in Europa si fa così. Ma l’Europa che vogliamo non è quella dove ti prendono per il collo, perché poi la gente si ribella», afferma il presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini.

«Dalla Conad è arrivata una prima e tempestiva risposta all’annuncio della nostra mobilitazione – conclude Brivio –; l’impegno a remunerare il latte alla stalla 0,38 euro al litro è un segnale importante, auspichiamo che anche le altre catene della distribuzione e dalle principali industrie alimentari siano responsabilizzate dalla maximungitura che organizzeremo».

Coldiretti Bergamo sottolinea che l’obiettivo di questa iniziativa è quello di far conoscere da vicino il difficile lavoro degli allevatori e gli effetti positivi per l’intera collettività, ma anche i pericoli dell’abbandono come dimostra il dossier «L’attacco alle stalle italiane» che sarà presentato nell’occasione dalla Coldiretti Nazionale.

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