Il ministro Costa: legalizzare la cannabis?
Non ci sono i numeri. Priorità alla famiglia

Non ci sono i numeri per approvare la legge sulla legalizzazione della cannabis: è lapidario il ministro con delega alla Famiglia, Enrico Costa, intervistato dal Mattino.

«I sostenitori della liberalizzazione della cannabis - afferma - hanno raccolto una quantità di adesioni molto alta. Eppure, ictu oculi, è chiaro che non ci sono né le condizioni nel Paese né i numeri in Parlamento per avanzare una proposta simile». «Come al solito - afferma -, l’unico risultato è accendere gli animi oltre il dovuto».

«Abbiamo altre priorità da affrontare. Personalmente mi mette più in allarme l’emergenza che vive la famiglia: la flessione della natalità, l’aumento dell’età media delle madri, la riduzione del tasso di fecondità o i grossi limiti che ci sono alle politiche di conciliazione», elenca.

Secondo Costa non reggono le argomentazioni di chi sostiene che la liberalizzazione deflazionerebbe la giustizia e darebbe più strumenti per colpire le mafie: «Ho letto le analisi di alcuni magistrati che vanno in questa direzione, ma non le ho trovate convincenti. Per esempio le risorse umane, gli agenti che pensiamo di liberare dalle attività repressive, finiremo per usarli per perseguire i reati connessi all’aumento del consumo di droghe».

E, aggiunge, «sorrido quando leggo che in questa proposta di legge si finisce per ipotizzare anche una commercializzazione controllata della cannabis da parte dello Stato. Proprio perché sono un liberale, aborro ogni forma di statalizzazione».

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