Il Monterosso compie 50 anni
Laboratorio sociale che ha fatto scuola

Una realtà sempre proiettata verso il futuro. Monterosso festeggia il suo primo mezzo secolo di vita scoprendosi ricco di tante cose belle.

Cose che si sobo sviluppate grazie ad un moto perpetuo tra generazioni e culture diverse. Un movimento verso il nuovo che rappresenta la vera essenza e la grande forza di questo quartiere che, dopo la posa della prima pietra il 30 ottobre 1960, quattro anni dopo vide arrivare le prime famiglie.

Monterosso è cambiato molto da allora. Gente di ogni età ed estrazione sociale, che ti fa capire che in fondo 50 anni sono niente rispetto all’ultra millenaria esistenza di Bergamo.

Ma la gente ti racconta anche che qui, ai piedi della Maresana, dove dalle finestre di casa si getta uno sguardo verso Città Alta e le Valli, dove quando arrivarono le prime famiglie, era ancora tutto un cantiere a cielo aperto e nessuno si conosceva, il grande entusiasmo, l’altruismo e la generosità della gente hanno dato vita ad una serie di realtà che hanno cambiato in meglio non solo la storia del quartiere, ma anche quella di Bergamo e per certi versi dell’Italia intera. Un laboratorio sociale che ha fatto scuola.

Uno dei primi esempi è stata l’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm). L’elenco è meravigliosamente lungo: l’Avis (diventata poi sede provinciale) e l’Aido, che vanno ben oltre i confini del quartiere. Ora la nuova sfida è l’integrazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA