Il Nanga Parbat batte tutti
Addio alla scalata invernale

A causa delle proibitive condizioni meteorologiche e della montagna le spedizioni impegnate nel tentativo di prima scalata «invernale» del Nanga Parbat, 8.126 metri, in Pakistan, hanno deciso di rinunciare. Dopo Moro, hanno rinunciato anche gli altri scalatori.

A causa delle proibitive condizioni meteorologiche e della montagna le spedizioni impegnate nel tentativo di prima scalata «invernale» del Nanga Parbat, 8.126 metri, in Pakistan, hanno deciso di rinunciare.

Sul versante Rupal a sud il team dell’alpinista bergamasco

Simone Moro ha provato a raggiungere la vetta negli ultimi

giorni ma freddo e vento hanno bloccato il tentativo a 7.200

metri.

Moro era già rientrato al campo base venerdì 28 febbraio a seguito di problemi di stomaco, mentre il compagno di cordata - il tedesco David Gottler - ha proseguito assieme ad un alpinista della squadra polacca. Sabato 1° marzo entrambi hanno rinunciato e stanno scendendo a valle.

Sull’opposto versante Diamir lo scalatore laziale Daniele Nardi voleva raggiungere la vetta in solitaria ma ha dovuto fare i conti con i pericoli oggettivi sulla montagna. «Le condizioni per cui da solo potrei, con un ragionevole margine di sicurezza, tentare una salita, non ci sono e non ci saranno», ha scritto sul suo blog annunciando che si sta preparando per il rientro in Italia. Nei giorni scorsi, a circa 5.500 metri, era stato sfiorato dal crollo di un grande seracco, «un’esperienza che mi ha toccato in modo particolare» ha ammesso.

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