Il papà a un mese dalla sparizione
«Sono fiducioso, Vanessa tornerà»

«Ci teniamo su a vicenda. Quando uno dei due, tra me e mia moglie, sente che sta per crollare, fa da stampella all’altro.  Ma c’è poco da dire, e soprattutto non è opportuno parlare: è un mese che non abbiamo più notizie della nostra cara Vanessa»

«Ci teniamo su a vicenda. Quando uno dei due, tra me e mia moglie, sente che sta per crollare, fa da stampella all’altro.  Ma c’è poco da dire, e soprattutto non è opportuno parlare: è un mese che non abbiamo più notizie della nostra cara Vanessa, ma siamo comunque in piedi, decisi a resistere. Confidiamo con tutto il cuore nelle capacità d’azione dell’Unità di crisi della Farnesina».

Salvatore Marzullo, il papà di Vanessa, 21 anni, di Brembate - rapita in Siria con l’amica coetanea Greta Ramelli, entrambe approdate ad Aleppo dilaniata dalla guerra dopo essere passate dalla Turchia come cooperanti per il progetto Horryaty e lì sparite - si dice «fiducioso» e vorrebbe chiudere subito la conversazione.

«Capisco che, a un mese dal rapimento di mia figlia, si debba ricordare cosa è accaduto, ma il momento è davvero molto delicato. La Farnesina ci chiama tutti i giorni e ci ripete di non perdere le speranze. Noi ci affidiamo a queste persone esperte, che ci hanno assicurato che faranno per Vanessa e Greta tutto quello che possono, agendo come se fossero loro figlie».

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