Il Tar di Brescia sarà soppresso
Documento Pd contro la chiusura

Il Partito Democratico delle province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova, esprime preoccupazione per l’annunciata soppressione della sezione staccata del Tar di Brescia (da cui dipende anche Bergamo), disposta dal decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri

Il Partito Democratico delle province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova, esprime preoccupazione per l’annunciata soppressione della sezione staccata del Tar di Brescia (da cui dipende anche Bergamo), disposta dal decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri di venerdì 13 giugno con decorrenza dal 01 ottobre 2014.

Un provvedimento - continua il comunicato stampa - non preceduto da alcun approfondimento, frutto della metodologia dei cosiddetti «tagli lineari», che spesso ha dimostrato scarsa efficacia, anche sul piano del risparmio di spesa, ed anzi che rischia di essere forviero di aumenti di spesa (si pensi ai maggiori costi che dovranno affrontare le pubbliche amministrazioni, cittadini ed imprese per una giustizia più lontana).

È certo che questa scelta rende più difficile l’accesso alla giustizia amministrativa in una fase in cui si afferma di voler combattere corruzione e sprechi, la si rende più lenta e farraginosa, sopprimendo sezioni attive ed efficienti, come quella di Brescia. Una sede che tratta il contenzioso relativo ad opere pubbliche e relativi appalti (Expo2015 per le provincie di competenza, Brebemi, linea ferroviaria alta velocità Milano-Venezia, Aeroporto di Bergamo), due siti di bonifica ambientale di interesse nazionale (Brescia-Caffaro e Laghi di Mantova-polo chimico), provvedimenti connessi all’immigrazione in uno degli ambiti territoriali a maggiore densità del fenomeno, solo per citare le materie di maggiore interesse.

Tutto ciò - recita sempre il comunicato - sarebbe destinato a gravare ulteriormente sulla sede milanese, già di per sé sovraccarica di lavoro e che ben poco ausilio riceverebbe dal trasferimento dei pochi magistrati e impiegati in servizio nella sezione bresciana (di cui da tempo si attende inutilmente il completamento degli organici). La Sezione staccata di Brescia, la cui competenza si estende anche alle provincie di Bergamo, Cremona e Mantova, in perfetta corrispondenza con il distretto della Corte d’Appello di Brescia), ha da sola un volume di contenzioso superiore a molti Tribunali regionali: con riferimento agli ultimi dati disponibili per un confronto (2012; fonte PubblicaAmministrazioneStat) davanti al Tar di Brescia sono stati depositati 1417 ricorsi (su 4580 totali del Tar Lombardia) contro i 1233 del Tar Piemonte, i 1324 del Tar Liguria, i 1088 del Tar Sardegna, gli 871 del Tar Marche, i 726 del Tar Umbria, senza considerare i numeri assai minori dei Tribunali di Aosta, Bolzano, Trento, Trieste, Campobasso e Potenza, e praticamente in linea con il Tar Abruzzo (1449) e poco al di sotto del Tar Emilia Romagna (1638), peraltro anch’esso articolato su due sedi (Bologna e Parma, parimenti destinata alla soppressione) e del Tar Veneto (1934) (fonte Camera Amministrativa Distretto Lombardia Orientale).

Nonostante su dieci magistrati previsti in organico ne siano presenti soltanto sette, la sezione staccata di Brescia (articolata da alcuni anni in due sezioni interne) ha finora garantito un’efficienza che si manifesta nella riduzione di circa un quinto del contenzioso pendente, conseguita tra il 2012 e il 2013, dovuta in parte al calo dei nuovi ricorsi (fenomeno peraltro condiviso a livello nazionale), ma anche e soprattutto al numero di processi definiti (oltre duemila nell’arco dell’anno, su un totale di circa cinquemila pendenti alla fine del 2012).

Per tutti i motivi esposti e per garantire anche agli avvocati un accesso razionale al sistema giustizia (si pensi non solo alla sede della Corte d’Appello a Brescia, ma anche al Tribunale dei Minori e al Tribunale delle Imprese presso il Tribunale di Brescia) - conclude il comunicato del Pd - si propone che vengano mantenute le sedi staccate dei Tar nelle città che sono distretto di Corte d’Appello. In questo modo riteniamo si possa garantire sia il risparmio di spesa, sia una razionale riorganizzazione degli uffici, garantendo lo standard qualitativo del servizio, sul presupposto che mettere a disposizione risorse per la giustizia, non è un costo, ma un investimento per il Paese.

Piergiuseppe Caldana - Responsabile Dipartimento Giustizia Brescia

Laura Rossoni - Responsabile Dipartimento Giustizia Bergamo

Elena Bernardini - Responsabile Dipartimento Giustizia Cremona

Massimiliano Montagnini - Responsabile Dipartimento Giustizia Mantova

Michele Orlando - Segretario Provinciale PD Brescia

Gabriele Riva - Segretario Provinciale PD Bergamo

Matteo Piloni - Segretario Provinciale PD Cremona

Antonella Forattini – Segretario Provinciale PD Mantova

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