Il testamento di Caprotti
«Esselunga mai alle coop»

Nuovi dettagli sulle ultime volontà di Bernardo Caprotti, patron di Esselunga scomparso il 30 settembre.

«Può diventare una Coop. Questo non deve succedere». Secondo quanto riportano il Corriere della Sera e Repubblica,nel testamento Bernardo Caprotti, patron di Esselunga scomparso il 30 settembre scorso, avrebbe fornito indicazioni precise sul futuro della sua azienda, una società «privata, italiana, soggetta ad attacchi». Supermarkets Italiani, avrebbe fatto verbalizzare dal notaio, «può diventare una Coop. Questo non deve succedere».

Meglio, secondo Caprotti, cercare un alleato o un compratore all’estero, trovando «quando i pessimi tempi italiani fossero migliorati, una collocazione internazionale». E su questo punto il numero uno di Esselunga avrebbe lasciato pochi spazi di manovra a chi verrà dopo di lui: Ahold, il gruppo olandese, sarebbe un buon partner commerciale; la spagnola Marcadona, no.

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