Immobiliare, crisi senza fine
25.000 case in attesa di acquirenti

Uno sconto fiscale del 20% se si acquista un immobile direttamente dal costruttore, a patto che si affitti per almeno otto anni a canone concordato. E’ una delle principali novità del decreto «Sblocca Italia», per dare una scossa al mercato immobiliare. A Bergamo e provincia 25mila case in attesa di essere acquistate.

Uno sconto fiscale del 20% se si acquista un immobile direttamente dal costruttore, a patto che si affitti per almeno otto anni a canone concordato.

E’ una delle principali novità del decreto «Sblocca Italia», per dare una scossa al mercato immobiliare, puntando soprattutto a diminuire il patrimonio invenduto. Che a Bergamo e provincia significa qualcosa come 25mila case in attesa di essere acquistate, di cui 800 solo nel capoluogo (è l’ultima stima fatta da Cisl-Politecnico di Milano due anni fa).

E intanto le liste di attesa per ottenere una alloggio popolare si fanno interminabili.

Abitare costa e negli anni è diventato quasi un lusso. I dati forniti da uno studio elaborato da Cgil Fillea e Sunia Bergamo dicono che l’«abitare» assorbe in media quasi un terzo dei redditi familiari, un dato aumentato nel tempo: se nel 1994 la spesa costituiva il 20%, nel 2009 la percentuale è salita al 29%.

La crisi ha portato anche ad una flessione dei costi degli immobili: si è passati da un dato medio provinciale pari a 1.602 euro al metro quadro del 2006 ai 1.345 euro/mq del 2011. I dati della città di Bergamo descrivono un calo di circa 200 euro al metro quadro (dai 2.043 del 2006 ai 1.843 del 2011), mentre in provincia si è passati dai 1.444 del 2006 ai 1.166 del 2011.

Di pari passo si sono abbassate le disponibilità delle famiglie, con i redditi lordi pro capite che dai 16.720 euro del 2006 sono scesi ai 15.903 del 2010. Crolla anche il numero delle compravendite: dal 2006 al 2011 il numero in Lombardia è sceso del 35% e in provincia di Bergamo il dato è arrivato addirittura al 40%.

I numeri sulle vendite sono dunque in caduta libera mentre buona parte delle richieste per accedere agli alloggi Erp (edilizia residenziale pubblica) restano insoddisfatte.

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 31 agosto 2014

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