Italiani, popolo dipendente dal caffè
Solo il 3% riesce a farne a meno

Gli italiani, si sa, amano il caffè: solo il 3% ne fa a meno mentre il 97% lo beve - che sia espresso, americano, cappuccino o macchiato - una o più volte al giorno.

Tuttavia nel BelPaese i consumi sono in calo del 3,8% rispetto al 2014. E’ quanto emerge da un’indagine dell’Osservatorio DéLonghi alla vigilia della Giornata internazionale del caffè. Se in Italia i consumi sono in calo - prosegue l’indagine - nel mondo invece il caffè conquista estimatori (+2%) ed è diventato il secondo prodotto più commerciato dopo il petrolio. L’Europa si conferma il primo consumatore mondiale e l’Italia si classifica al nono posto per i consumi, con un valore pro capite annuo di 5,6kg.

In media gli italiani bevono circa quattro caffè al giorno, di cui solitamente due a casa, uno al bar e uno in ufficio, principalmente in tre momenti della giornata: colazione, metà mattina e fine pasto/cena. «Ma ci sono grandi differenze tra i modi di consumo – afferma Gabriella Baiguera, una tra le massime esperte di caffè italiana - Nel Nord Italia, ad esempio, si bevono per lo più l’espresso nelle versioni normale, lungo o ristretto e per la maggior parte zuccherato. Se macchiato la preferenza si orienta sul latte caldo o con latte e cacao (marocchino) in vetro. D’estate al Nord si scelgono espresso shakerato con zucchero o con liquore alla vaniglia o amaretto».

«Anche tra uomini e donne c’è differenza nella scelta della tipologia da consumare - aggiunge Baiguera - Il 77,7% delle donne preferisce bere un macchiato o un cappuccino (soprattutto a colazione), mentre solo il 23,7% degli uomini aggiunge latte all’espresso e, mentre le donne sospendono il consumo nel primo pomeriggio, gli uomini bevono caffè fino a tarda notte».

A casa gli italiani prediligono ancora la preparazione con la moka (87%), utilizzando il caffè già macinato. A seguire la preferenza si orienta sul consumo di caffè in capsule. Il caffè in chicco è ancora una nicchia in Italia, mentre all’estero e in Nord Europa c’è un grande mercato per quello in grani.

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