La lettera: multa palesemente ingiusta
Perché devo spendere 43€ per il ricorso?

«Buongiorno, settimana scorsa ricevo una multa tramite raccomandata, inviatami dal comune di Roma, nella quale si legge che il sottoscritto, il 5 maggio 2015 si trovava a passare con la propria auto in una strada ztl della capitale».

«Ho visitato Roma più volte e mai in auto e in quella data mi trovavo a Bergamo. Ho contattato un comando dei vigili di Roma e mi è stato detto che nel verbale redatto dall’ausiliario del traffico risulta essere una Fiat Panda e non la Opel Astra di mia proprietà. È lampante che vi è stato un errore nel trascrivere la targa. Ho fatto presente che in quel giorno ho fatto spesa in un negozio della mia città e ne ho le prove. Risposta, non prova nulla in quanto gli scontrini riguardano la mia persona e non l’auto. Ora devo ricorrere al Giudice di pace».

Vengo al punto. È mai possibile che per un errore così evidente io debba comunque sostenere delle spese per il ricorso (43 euro)? La ragione è lampante, lo stato vuole far cassa comunque, fregandosene delle ragioni del cittadino sempre più impotente di fronte a queste ingiustizie».

Lettera firmata

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