La pioggia annacqua il turismo
A Bergamo estate con meno 6%

«Nonostante l’estate piovosa la stagione estiva lombarda si è conclusa con più luci che ombre, l’aumentato clima di fiducia degli operatori è un segnale decisamente positivo e incoraggiante a proseguire con misure di sostegno per favorire l’attrattività dei territori e l’innovazione nelle strategie commerciali e di comunicazione»

Ma non a Bergamo (meno 5,9 per cento di presenze), nonostante le rassicuranti parole dell’assessore regionale Mauro Parolini, nel commentare l’indagine trimestrale dell’Osservatorio turistico «Travel», coordinato dal Cerst (Centro di Ricerca per lo Sviluppo del Territorio) della Liuc - Università Cattaneo, in collaborazione con Regione Lombardia e le Camere di Commercio lombarde.

L’indagine, che ha coinvolto oltre 600 strutture di accoglienza, rappresentative del sistema della ricettività regionale, evidenzia che, dopo un primo trimestre positivo, l’estate 2014 è stata contraddistinta da una battuta d’arresto dei flussi di visitatori in entrata (- 4.4 per cento gli arrivi, - 4.7 per cento le presenze estive rispetto al 2013). La persistente incertezza sul futuro, legata alla difficile situazione economica e soprattutto l’eccezionale maltempo che ha colpito la regione, per quasi tutta l’estate, hanno frenato la domanda.

Il bacino milanese ha fatto segnare una evidente progressione (+ 4.7 per cento) e una sostanziale tenuta si è registrata anche nella parte sud della regione: ad arretrare vistosamente sono stati i territori del Nord, particolarmente bersagliati dai capriccì metereologici (Bergamo - 5.9 per cento, Sondrio -8.5 per cento). Ancora massiccia la presenza straniera (il 60 per cento circa degli arrivi complessivi). L’aumentato clima di fiducia da parte degli operatori della ricettività è la nota positiva più rilevante. La percentuale di imprese che dichiarano di avere programmato investimenti per i 12 mesi successivi è passata dal 10 per cento della scorsa primavera a un buon 40 per cento.

«La sfida che abbiamo di fronte – ha proseguito Parolini – è, nel breve periodo, valorizzare Expo come momento di attrattività e, nel medio-lungo periodo, maturare la capacità di intercettare in Lombardia il potenziale di crescita del turismo mondiale, che si stima aumenterà con una media del 3,3 per cento all’anno tra il 2010 e il 2030».

«Le politiche di supporto e incoraggiamento alle imprese oggi devono dare frutti in tempi brevi - ha aggiunto il presidente di Unioncamere Lombardia Francesco Bettoni – e in questo senso la collaborazione con l’Accordo di programma tra Camere di Commercio e Regione ha saputo dare strumenti concreti, già utilizzati dalle imprese lombarde nell’imminenza di Expo».

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