«La stazione non agevola i turisti»
L’Urban Center? Da ripensare

È la porta principale che dà accesso alla città. E se Bergamo vuole davvero fare del turismo uno dei propri fiori all’occhiello, allora, per questa porta, servono dei seri aggiustamenti. A commentare l’area della stazione il capo degli albergatori di Bergamo. Leggi su L’Eco di Bergamo del 30 luglio due pagine sulla «Bergamo turistica».

È la porta principale che dà accesso alla città. E se Bergamo vuole davvero fare del turismo uno dei propri fiori all’occhiello, allora, per questa porta, servono dei seri aggiustamenti. Perché, per ora, è parecchio traballante.

Il riferimento non è soltanto alla stazione dei treni, che ha in sé il pregio, geografico, di portare i viaggiatori dentro il centro, all’imbocco di quel terrazzo cittadino che apre lo scorcio alle mura venete e che risponde al nome di viale Papa Giovanni XXIII. Il riferimento è all’area che comprende anche le autolinee, piazzale Marconi e l’ingresso in città che passa sotto le fronde degli ippocastani e che conduce al Sentierone.

«Bergamo? È una città meravigliosa – ci siamo sentiti dire in questi giorni da chi viene da fuori – e gli abitanti sono ospitali. Il problema è la zona della stazione che inspiegabilmente è trascurata». Passi in avanti, a dire il vero, rispetto agli scorsi anni sono stati compiuti. L’Urban center, il polo turistico della città, è stato inaugurato quattro anni fa e dispone di svariati servizi: ufficio accoglienza e informazioni, prenotazioni alberghiere, merchandising e alcune postazioni multimediali per le ricerche sul territorio. Il punto, però, è che resta nascosto. Ed è da ripensare, come commenta Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo Albergatori di Ascom Bergamo.

Leggi su L’Eco di Bergamo del 30 luglio due pagine sulla «Bergamo turistica»

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