Plico anonimo inviato a tre procure
Ubi Banca: «Falsità impressionanti»

L'associazione dei Consumatori Adusbef ha trasmesso alle procure di Milano, Bergamo e Roma «tutto il materiale» contenuto in un plico anonimo, in cui sono formulate accuse ad alcuni esponenti dello storico gruppo dirigente di Ubi Banca. Ubi replica: «Falsità impressionanti».

L'associazione dei Consumatori Adusbef ha trasmesso alle procure di Milano, Bergamo e Roma «tutto il materiale» contenuto in un plico anonimo, in cui sono formulate accuse ad alcuni esponenti dello storico gruppo dirigente di Ubi Banca, tra cui Giovanni Bazoli, punto di riferimento della componente bresciana della banca, e l'ex presidente del consiglio di gestione Emilio Zanetti.

I documenti, afferma il presidente di Adusbef Elio Lannutti, offrono tra l'altro «una ricostruzione puntuale ed analitica di alcune società ed amministratori della galassia Ubi-Banca» e «degli incarichi» affidati al genero di Bazoli, Gregorio Gitti, «per gestire sofferenze e cartolarizzazioni, anche tramite società di diritto olandese ubicate ad Amsterdam».

Nel dossier è contenuta anche la rendicontazione di sette anni e mezzo di movimenti del conto IwBank (controllata di Ubi Banca) dell'ex commissario Consob, Michele Pezzinga, testimone nell'inchiesta della Procura di Milano su UnipolSai e grande accusatore del presidente Giuseppe Vegas.

Il documento, la cui fondatezza dovrà essere vagliata dalla magistratura, lancia sospetti sulle cartolarizzazioni di crediti in sofferenza del gruppo Ubi, partite «dietro le quali potrebbero celarsi profitti «giganteschi, ottenuti in pieno conflitto di interessi». «Si resta senza parole di fronte a un tentativo cosi dilettantesco di falsificare gli eventi» afferma un portavoce della banca, che si riserva azioni legali a tutela della sua reputazione.

Secondo il dossier miliardi di euro di sofferenze sarebbero state vendute «a prezzi inferiori alla media di sistema» a società veicolo di cui sarebbero azioniste, con quote fino al 90%, «misteriose fondazioni di diritto olandese con sede ad Amsterdam». Nella vendita dei crediti sarebbero intervenute anche tre società di gestione del risparmio (Progressio, Castello e Mire) partecipate da Mittel (la finanziaria a lungo presieduta da Bazoli e di cui è primo azionista il finanziare Romain Zaleski, vicino al presidente del Cds di Intesa) mettendo a disposizione - secondo le accuse anonime - i fondi per comprare i crediti cartolarizzati.

«È impressionante la dimensione delle falsità riportate nello pseudo dossier» ribatte Ubi che sottolinea come le «presunte» cessioni di credito a società di diritto olandese "sono invece uno standard di mercato delle operazioni di auto cartolarizzazione: operazioni che non prevedono alcuna cessione del credito a terzi, ma come dice il nome permettono di creare veicoli di attività stanziabili presso la Bce». Perciò «qualunque guadagno o perdita del veicolo resta all'interno del bilancio consolidato».

La banca stigmatizza altre accuse, come «l'affermazione totalmente falsa» secondo cui Zanetti e Bazoli avrebbero fatto comprare titoli Intesa, in realtà portati in dote da Banca Lombarda nella fusione da cui è nata Ubi. L'esposto se la prende anche con le perdite generate dalla quota in Cà de Sass, considerata funzionale al sostegno di Bazoli, con gli incarichi e le consulenze che i familiari del presidente di Intesa e Zanetti hanno rivestito nel gruppo, con le sofferenze causate a Ubi da finanziamenti ritenuti legati al «capitalismo di relazione» (si indicano i casi Tassara, Rcs, Burani, San Raffaele, Pescanova e le truffe di Ubi Leasing).

Chi attacca Ubi lancia anche sospetti sull'operato dell'ex commissario Consob, Michele Pezzinga accusato di «speculare ogni giorno, decine di volte» sul suo conto IwBank, ipotizzandone un atteggiamento indulgente in cambio della compiacenza della banca sulle sue attività di trading. Pezzinga, che non ha mai acquistato azioni, ha però chiarito di non avere quel conto dai tempi in cui lavorava in Epta Sim e aver fatto trading solo su obbligazioni senza obiettivi speculativi.

Su Ubi Banca sono stati aperti dalla magistratura bergamasca tre filoni di inchiesta: quello dell'ostacolo all'attività di vigilanza (per cui sono indagati anche Bazoli e Zanetti), quello della truffa e del riciclaggio in relazione a Ubi Leasing e quello su operazioni conflitto di interessi.

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