Le ultime ore di Jessica e Patrick
Lei temeva di perdere il figlio

«Siamo da mia sorella, non continuare a chiamare». L’ultimo sms di Jessica Mambretti arriva al padre del suo bambino alle 21,47 di mercoledì sera. Più o meno alla stessa ora Angelo Giupponi è fuori dalla sua baita poco più su del rifugio al Piani dell’Avaro, Cusio.

«Siamo da mia sorella, non continuare a chiamare». L’ultimo sms di Jessica Mambretti arriva al padre del suo bambino, Marco Lorenzi, 42enne di Ponteranica, con il quale non viveva più, alle 21,47 di mercoledì sera. Più o meno alla stessa ora Angelo Giupponi è fuori dalla sua baita poco più su del rifugio al Piani dell’Avaro, Cusio.

Nel buio tempestato di stelle vede una luce azzurrina che vaga su verso la croce della Foppa. È la luce di una pila. Jessica non è dalla sorella, Verusca, che con la famiglia abita a Trezzo dove gestisce un maneggio. Non è nemmeno dalla mamma Angiolina, che abita a Capizzone.

Nè da papà Osvaldo, ex fornaio, che abita nella Bassa. Nè è nell’appartamento di via Canero, di fronte al santuario della Madonna del Campi di Ponteranica. Da lì se n’è andata mercoledì con la Panda rossa. Con lei il suo Patrick, 9 anni, i due furetti che tenevano in casa, due zaini e la tenda azzurro piscina.

Risalgono la Val Brembana, Cusio, le distese di prati dell’Avaro. Lasciano la Panda nel parcheggio del Ristorobie. Entrano, lei chiede una lattina di Coca Cola, una bottiglietta d’acqua e qualche indicazione sui sentieri dell’altopiano. «Dov’è un punto con un bel panorama e con degli strapiombi?» chiede. Sono già le 17,30 o giù di lì. Poi esce con Patrick, prendono gli zaini dall’auto e la tenda azzurra.

È questa la ricostruzione delle ultime ore di vita di mamma e bambino, trovati morti sul Monte Avaro, mentre appare ormai scontata l’ipotesi dell’omicidio-suicidio. Il bambino lo hanno trovato gli uomini del Soccorso alpino poco prima delle 23 di giovedì, nei pressi di un cocuzzolo, 300 metri sopra la tenda. Stava nei pressi di una croce, vicino a un precipizio che spalanca l’abisso della Val Moresca. Aveva ferite alla testa e tagli ai polsi. Era morto da ore. Sarebbe stato colpito con una pietra dalla mamma che era seguita dai servizi sociali e che forse temeva di perdere la patria potestà.

Lei deve aver vagato in stato di choc per parecchio, prima di farla finita. Jessica s’è incamminata lungo il sentiero che dalla Foppa porta ai laghetti di Ponteranica. Ha raggiunto uno dei precipizi che era venuta a cercare poi, a quota 2.100, s’è lanciata da un balzo di roccia nella zona denominata Pantano.

Saranno eseguite lunedì le autopsie sui corpi di Patrick Lorenzi e di sua mamma Jessica Mambretti: lo ha disposto il sostituto procuratore di Bergamo Raffaella Latorraca, che ieri ha aperto sul caso un fascicolo per omicidio. Gli esami chiariranno alcune dinamiche dei decessi, anche se gli inquirenti non hanno dubbi su quello che è accaduto probabilmente mercoledì notte sul monte Avaro a Cusio, in alta valle Brembana.

Jessica, che soffriva di depressione e forse temeva che le venisse portato via Patrick, lo ha ucciso e si è poi tolta la vita. Prima di farlo ha anche ammazzato i loro due furetti, portati da casa. I furetti erano anche l'immagine che la donna usava come foto del suo profilo su Facebook.

Leggi le due pagine dedicate all’argomento su L’Eco di Bergamo del 30 agosto

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