Legambiente stoppa Pedemontana
«Per Bergamo potenziamo l’esistente»

«È ancora possibile per fermare utilizzo di risorse pubbliche fermarsi a Lomazzo e proseguire su Bergamo con il potenziamento della rete stradale esistente» sostiene Balotta. «L’apertura della Brebemi è un esempio negativo che non ha insegnato niente»

«La ricapitalizzazione di Pedemontana dopo essere stata respinta dal mercato perché costosa ed inutile trova ora un insperato sostegno nelle sempre più vuote casse pubbliche» commenta Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia.

«Anziché mettere definitivamente in un cassetto l’avventuroso e costoso progetto della Pedemontana, il Cipe ha approvato un secondo enorme contributo pubblico di 349 milioni. Dopo aver beneficiato di un miliardo e 50 milioni di avvio pagato dallo Stato, su un costo complessivo di 5,4 miliardi, la Pedemontana per salvarsi dal default ha costretto il Cipe ad approvare un nuovo consistente aiuto pubblico».

«Con questo finanziamento cade definitivamente l’alibi di un progetto che doveva basarsi sull’autofinanziamento privato e sulla finanza di progetto. Con questa delibera il Cipe salva contemporaneamente anche la traballante Serravalle, azionista al 79% di Pedemontana».

«È ancora possibile per fermare l’enorme utilizzo di risorse pubbliche fermarsi definitivamente a Lomazzo e proseguire verso Bergamo solo con il potenziamento della rete stradale esistente»sostiene Balotta. «Ciò oltre che limitare il gravissimo danno ambientale consentirebbe l’utilizzo della rete stradale e di evitare un costo dei pedaggi per tir ed automobili più che doppio rispetto alle vicine A8 e A9. La recente apertura della Brebemi è un esempio negativo che non ha insegnato niente. Con pedaggi doppi il suo utilizzo si ferma al 20% della capacità complessiva della infrastruttura rendendo vanificando i contributi pubblici che potevano essere meglio impiegati per i sostegno alle imprese e alle famiglie».

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