Marco Gusmini era un tipo speciale:
uno degli educatori di riferimento

Marco Gusmini era un tipo speciale. Le difficoltà avute per una nascita prematura le aveva superate di slancio con un’allegria e una vitalità contagiosa che lo avevano fatto diventare uno degli educatori di riferimento per le famiglie di Lovere.

Marco Gusmini era un tipo speciale. Le difficoltà avute per una nascita prematura le aveva superate di slancio con un’allegria e una vitalità contagiosa che lo avevano fatto diventare uno degli educatori di riferimento per le famiglie di Lovere che affidano al curato don Claudio Laffranchini e all’oratorio l’educazione dei loro figli.

Il papà Luciano e la mamma Mirella Collini lo vedevano divertirsi e appassionarsi a questo ruolo che lo gratificava e gli permetteva di avere un gruppo di amici pronti a valorizzarne le qualità.

Da qualche tempo Marco - travolto e ucciso dalla statua caduta giovedì a Cevo, in Val Camonica - aveva scoperto di possedere anche un’indole rara nei suoi coetanei, quella dell’assistenza agli anziani.

Prima alla casa di riposo di Costa Volpino e da tre mesi nella Casa della serenità di Lovere, stava seguendo un percorso di inserimento lavorativo «che lo ha portato in poco tempo a farsi voler bene da tutti quelli che frequentano la nostra struttura», come racconta il direttore Bettino Belingheri.

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