Martina: «Ricostruzione post terremoto,
il modello Expo è uno strumento efficace»

«Il modello Expo potrebbe essere uno strumento efficace», dice il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, che in questi mesi è stato un interlocutore delle zone terremotate, tant’è che era stato invitato alla 50a sagra di Amatrice prevista per domenica scorsa.

La formula Expo è stata indicata da Raffaele Cantone che guida l’Autorità anticorruzione.

«L’esperienza che abbiamo fatto a Milano può aiutare il Paese a praticare con soluzioni nuove un’attività come quella della ricostruzione, dove si tratta di impostare un lavoro con il massimo della trasparenza e della legalità attraverso controlli e valutazioni preventive delle attività. Sono standard adottati nell’ultimo anno di preparazione di Expo che si sono rivelati una buona pratica riconosciuta in ambito Ocse per i grandi eventi. Potremmo far tesoro di quella esperienza e, con i dovuti adattamenti, trasferirla nel dopo-terremoto per realizzare infrastrutture pubbliche e private nel segno del rispetto rigoroso delle regole della buona amministrazione secondo un modello che, ovviamente, va costruito per quel quadro territoriale. Una strategia che porti a una rigenerazione urbanistica e rurale in modo equilibrato, sostenibile e sicuro».

Come spesso succede in queste circostanze, assistiamo a un’Italia generosa che tendiamo a sottovalutare.

«Sì, è vero e in questo passaggio riscopriamo alcune parole fondamentali che spesso abbiamo messo nel cassetto: termini come comunità, responsabilità, unità nazionale, accenti ai quali il governo deve ispirarsi e continuare a lavorare, rimanendo coerente con questo alfabeto. Come governo abbiamo una responsabilità enorme e non possiamo tradire la straordinaria reazione degli italiani: dai volontari della Protezione civile ai Vigili del fuoco, alle Forze dell’ordine e, per me in particolare, ai 250 agenti della Forestale che stanno lavorando in modo eccezionale e a ritmo serrato».

Il progetto Casa Italia, lanciato recentemente da Renzi, modifica comunque l’agenda del governo in vista della manovra finanziaria.

«Questa tragedia mette in chiaro ancora una volta la delicatezza assoluta della gestione del territorio e in particolare l’urgenza di mettere in sicurezza una fascia consistente dell’Italia. La priorità è questa e serve uno scatto molto serio e responsabile: la Legge di stabilità dovrà iniziare a dare alcune risposte precise, ma certamente serve anche un lavoro credibile per i prossimi anni, come ha detto bene Renzo Piano (nei giorni scorsi, ndr)».

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