Metalli pesanti, fluoruri e altro ancora
Dalla Val Camonica minaccia per il lago

Metalli pesanti, idrocarburi, fluoruri e chissà cos’altro. Escono da un capannone bresciano e finiscono nel fiume Oglio per arrivare al lago d’Iseo.

L’incubo da sei anni assilla gli ambientalisti e gli amministratori del lago e della Valle Camonica più sensibili ai temi dell’inquinamento, del trattamento dei rifiuti e delle relative infiltrazioni mafiose. I loro continui appelli finora sono caduti nel vuoto.

Tutto nasce dalla Selca, società specializzata nel trattamento dei rifiuti, fallita nel 2010; il curatore fallimentare non intende bonificare la fabbrica.

A giugno gli ex titolari Ivano e Flavio Bettoni di Darfo andranno a processo a Brescia con l’accusa dei reati di falso e di traffico internazionale di rifiuti. Arrivarono addirittura dall’Australia due navi cariche di rifiuti derivanti dalla lavorazione dell’alluminio effettuata dalla multinazionale Tomago.

Alla Selca, secondo gli investigatori, i rifiuti non venivano trattati. E così, nel 2009, la Procura di Brescia sequestra tutti quelli che c’erano allora nei capannoni. La Selca va in crisi e a giugno 2010 fallisce. Fuorigioco i «cattivi», tutto finisce per il meglio? Niente affatto.

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