«Mi ha abbracciato ed è sparito»
Gravissimo dopo il volo di 16 metri

«Mi ha abbracciato, poi è uscito dalla classe e non lo abbiamo visto più». Il suo compagno di banco ha gli occhi lucidi e non si dà pace. È l’intervallo, nella classe Terza U a indirizzo Scienze applicate, e i ragazzi cercano di consolarsi l’uno con l’altro.

«Mi ha abbracciato, poi è uscito dalla classe e non lo abbiamo visto più». Il suo compagno di banco ha gli occhi lucidi e non si dà pace. È l’intervallo, nella classe Terza U a indirizzo Scienze applicate, e i ragazzi cercano di consolarsi l’uno con l’altro. «Lo cercavamo con messaggini al telefono, ma lui non rispondeva».

Ci sono voluti soltanto pochi minuti per ritrovarlo: M. P., 15 anni, di Stezzano, studente di terza del liceo Lussana al primo giorno di scuola dopo le vacanze, era a terra, in mezzo al cortile, davanti all’edificio che i ragazzi chiamano da sempre «il triennio» e che dà verso via Foro Boario.

Nel giro di pochi minuti, al liceo sono arrivate ambulanza, automedica e volanti della polizia. Le condizioni del ragazzo sono parse da subito gravissime e, dopo le prime manovre rianimatorie eseguite in posto, lo studente è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Papa Giovanni XXIII, per essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico e ora lotta tra la vita e la morte. Ad attenderlo in ospedale anche il padre, chirurgo del Papa Giovanni, che avrebbe voluto far parte dell’équipe che ha eseguito l’operazione alla testa, ma gli è stato sconsigliato. Ha comunque seguito da vicino l’intervento.

La questura sta cercando di ricostruire la dinamica dei fatti, anche se pare ormai acclarato che si sia trattato di un gesto volontario, di cui tuttavia ancora non si conoscono le ragioni.

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