Monumento ricorda in Grecia
la tragedia del piroscafo Oria

La tragedia «dimenticata» di oltre 4.000 italiani in Grecia avrà, a settant’anni di distanza, un degno monumento. Viene inaugurata domenica mattina 9 febbraio alle 11, al chilometro 60 della statale Atene-Sunion, la stele

La tragedia «dimenticata» di oltre 4.000 italiani in Grecia avrà, a settant’anni di distanza, un degno monumento. Viene inaugurata domenica mattina 9 febbraio alle 11, al chilometro 60 della statale Atene-Sunion, la stele voluta dal piccolo comune ellenico di Saronikos a ricordo delle oltre 4.000 vittime di una delle più tremende tragedie della Seconda guerra mondiale.

Nei mesi convulsi successivi all’Armistizio, l’11 febbraio 1944, i tedeschi imbarcarono migliaia di internati militari italiani sul piroscafo Oria (una vecchia nave del 1920 requisita ai norvegesi) per trasferirli da Rodi al Pireo e successivamente ai campi di lavoro in Germania.

Il 12 febbraio l’Oria, in una notte di tempesta, affondò a sole 25 miglia a sud di Atene con il suo carico di uomini che non ebbero scampo, stipati nelle stive della nave. L’urto contro lo scoglio di Capo Sounion, prospiciente l’isola di Patroklos provocò la morte di più di 4.000 soldati: le tardive e difficili operazioni di soccorso consentirono di salvare meno di 30 italiani e alcuni uomini dell’equipaggio, incluso il comandante Bearne Rasmussen.

Fra quei soldati molti erano bergamaschi, ma solo da un paio d’anni a questa parte la tragica vicenda dell’Oria è uscita dall’oblio, grazie alle ostinate ricerche di alcuni familiari dei dispersi.Le ricerche, avviate da alcuni discendenti dei caduti, hanno reso possibile il recupero della lista degli imbarcati e la precisa localizzazione del relitto. «Contiene tuttora resti umani e reperti capaci di identificare le vittime - aggiunge Ghirardelli - purtroppo facilmente accessibili e fortemente esposti. Abbiamo rintracciato 176 famiglie tra quelle coinvolte e i volti dei loro cari sono pubblicati su un “muro della memoria” sul sito www.piroscafooria.it».

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