Movida del Borgo al Politecnico
Sarà la città a trovare la soluzione

Non c’è da stupirsi se il caso di Borgo Santa Caterina finirà su qualche rivista scientifica. Perché un dottorando bergamasco, Stefano Cozzolino, ne ha già fatto materia di studio in un «paper sheet», un documento di natura tecnica presentato al Politecnico di Milano.

Non c’è da stupirsi se il caso di Borgo Santa Caterina finirà su qualche rivista scientifica. Perché un dottorando bergamasco, Stefano Cozzolino, ne ha già fatto materia di studio in un «paper sheet», un documento di natura tecnica presentato al Politecnico di Milano.

È nell’ateneo milanese che Stefano, dottorando venticinquenne in «Urban planning and policies design» ha portato il caso del Borgo d’Oro, in un approfondimento sulla città spontanea, «dove succede qualcosa che la pianificazione non ha previsto e che viene dal basso» spiega.

Il dottorando in Urbanistica, nato e cresciuto a Bergamo, decide di analizzare il caso con metodo scientifico: «Stavo affrontando il tema della città spontanea e Borgo Santa Caterina è un esempio - spiega -. La realtà è più complessa di quello che crediamo, continuare ad avvicinarsi alla questione in maniera partigiana non aiuterà nessuno, tantomeno chi dovrà prendere dei provvedimenti. Sempre che siano necessari».

Il giovane studioso vede il fenomeno «positivamente, perché manifesta la necessità della gente di esprimersi, socializzare, trovare un luogo di incontro». E non nasconde la relativa efficacia dei provvedimenti presi: «Anche rispettando le regole, avremmo ancora dei problemi derivati dalla somma di tutte le azioni dei singoli che coabitano lo stesso posto, un esempio lampante è il rumore prodotto dalla somma di tutte le voci dei frequentatori del Borgo» spiega.

Tra le ipotesi di «soluzione» indicate nello studio, non è esclusa quella del «non intervento». Fondamentale è capire se accettare o meno il fenomeno: «Di fronte a processi di natura spontanea, possono essere prese due posizioni contrastanti: si possono da un lato negare o combattere, dall’altro accettare e promuovere». Secondo il giovane «sarà la città stessa a trovare una soluzione»..

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