«Multa per sbaglio a Roma
Senza risposte da cinque anni»

«Non intendo pagare la contravvenzione che mi è stata inviata per un divieto di sosta mai avvenuto, perché mi trovavo a quasi 650 chilometri di distanza, intento a lavorare». È determinato su questa posizione il caprinese Giuseppe La Piana.

«Non intendo pagare la contravvenzione che mi è stata inviata per un divieto di sosta mai avvenuto, perché mi trovavo a quasi 650 chilometri di distanza, intento a lavorare». È determinato su questa posizione il caprinese Giuseppe La Piana, 49 anni, nel raccontare la sua piccola odissea per «una multa inesistente ricevuta oramai quasi cinque anni fa».

Tutto è cominciato quando ha ricevuto una raccomandata della vigilanza urbana di Roma con la notifica di una contravvenzione per divieto di sosta proprio nella capitale, in via dei Fori imperiali, il giorno 26 giugno 2009, mentre si allontanava a bordo della sua Hyundai i10.

«Fatto è - sottolinea l’interessato - che io quel giorno mi trovavo a Villa d’Adda a lavorare regolarmente in una ditta di carpenteria e di conseguenza, non avendo il dono dell’ubiquità, non potevo essere a Roma».

L’importo della contravvenzione, con le spese di notifica , era di poco superiore a 47 euro. «Al ricevimento della raccomandata - racconta il caprinese - sono andato l’ufficio di vigilanza urbana di Caprino, per chiedere come comportarmi e risolvere la questione. Purtroppo mi sono rivolto a uno studio legale di Ponte San Pietro, per mia dimenticanza, due giorni dopo i 60 giorni fissati per la risposta e dunque. ho inviato in lieve ritardo tutta la documentazione. Come risposta mi è stata inviata la cartella di Equitalia per la multa che, nel frattempo, si è triplicata, per un importo di 148 euro».

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