Multato per parcheggio sul posto disabili
Lascia un cartello pieno di insulti

Ha preso una multa per aver parcheggiato negli spazi riservati ai disabili e si è pure permesso di lasciare un messaggio (sgrammaticato) di insulti all’indirizzo della persona cui aveva rubato il posto.

È successo nel parcheggio di un grande centro commerciale del Milanese, dove domenica è apparso un cartello con scritto: «a te handiccappato che ieri hai chiamato i vigili per non fare due metri in più vorrei dirti questo: a me 60 euro non cambiano nulla ma tu rimani sempre un povero handiccappato ... sono contento che ti sia capitata questa disgrazia!». Il messaggio è stato visto, fotografato e diffuso su Facebook da un passante, Claudio Sala: «Volevo condividere questa perla di civiltà trovata oggi al parcheggio sotterraneo del Carosello di Carugate...» ha scritto in un post con centinaia di condivisioni. Sala ha inviato la stessa immagine al centro commerciale, che gli ha comunicato di aver immediatamente rimosso il cartello. Indignati i commentatori sul web, che sperano che l’autore venga individuato grazie alle telecamere.

Quello di parcheggiare nei posti riservati ai disabili è purtroppo un malcostume diffuso a Milano dove, nei primi sei mesi dell’anno, secondo i dati diffusi dal Comune alla fine dello scorso mese, sono state 71.819 le multe per le «soste odiose» ossia sul marciapiede, in seconda fila, davanti a dei passi carrai o nei posti dei disabili. «Se calcoliamo che gli spazi per invalidi a Milano sono in totale 4.661, vuol dire che - aveva notato l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza - più della metà di questi (62,8%) almeno una volta in sei mesi è stato occupato da chi non ne aveva diritto, creando problemi a chi ha seri problemi di mobilità». Ne sa qualcosa Elena Muserra de Luca, mamma dell’undicenne Rebecca, affetta da Sma: «ogni volta che ho chiamato i vigili per far rimuovere le auto parcheggiate nel nostro posto, che è riservato, ci hanno bucato le ruote: è successo quattro volte, finché non è intervenuto Franco Bomprezzi (giornalista e scrittore paladino delle lotte dei disabili, scomparso nel 2014 ndr), insieme all’allora capo dei vigili, che mi hanno aiutata».

Ancora oggi, comunque, «se il sabato sera spostiamo la macchina, troviamo puntualmente il nostro parcheggio occupato da qualcuno che ha un pass invalidi, evidentemente finto, perché qualunque disabile sa che un posto come il nostro, numerato, è riservato a chi non deambula». Tra i guidatori colti in fallo, «alcuni chiedono scusa, altri ti insultano, una volta - racconta - sono stata persino insultata e minacciata sotto casa ed è accorso il barista sotto casa a difendermi. Anche a me, come successo a Carugate, hanno detto che con i 60 euro della multa non ci fanno nulla, e allora - riflette Elena - bisognerebbe cambiare il codice della strada, le sanzioni dovrebbero diventare di 300 euro». Ma soprattutto bisognerebbe ripartire dal rispetto, dal senso civico, mentre ora «c’è un livello di tale ignoranza e menefreghismo per cui se sei handicappato sei uno sfigato mentre se giri con il pass disabili della nonna sei furbo. La gente crede che sia un gioco, ma non lo è

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